Le dichiarazioni del professor Franco Locatelli, ospite di Agorà, in vista della cabina di regia sul tema riaperture di lunedì
Posticipo del coprifuoco in Italia? “Credo che ci sia il margine per uno slittamento dell’orario di restrizione dei movimenti. Poi se saranno le 23 o le 24 è una scelta che spetta al governo“. Così il professor Franco Locatelli, ospite stamane di Agorà, in vista della cabina di regia sul tema riaperture di lunedì. Lo slittamento potrebbe avvenire, spiega Locatelli, sempre “premesso che la scelta spetta alla politica e premesso che i numeri che avremo venerdì certamente serviranno per prendere decisioni compiute“.
“Credo che però valga la pena ricordare quello che già la scorsa settimana il presidente del Consiglio ha ricordato, cioè la stella polare della gradualità e progressività nell’allentamento delle varie misure“, ha spiegato ancora il presidente del Consiglio superiore di Sanità. Per quanto riguarda l’eventuale riapertura dei ristoranti al chiuso e dei centri commerciali nel fine settimana, “anche queste scelte – ha aggiunto – evidentemente spettano al governo. E’ chiaro che più riusciamo a mantenere sotto controllo la situazione” di Covid-19 “più esistono margini per considerare riaperture“.
E gli abbracci? Se in Uk tornano, in Italia è ancora presto per dare una ‘data’ secondo Locatelli, che precisa: “Quando avremo percentuali più alte” di vaccinati contro Covid “di quelle già buone che abbiamo oggi – ricordo che al momento il 28% della popolazione italiana ha ricevuto la prima dose, per fare un paragone con Uk – e quando avremo una circolazione virale ancora più ridotta, allora certamente potremo tornare anche ad abbracciarci“, cosa “che indubitabilmente fa parte della nostra socialità e affettività e ne sentiamo tutti la mancanza“. (Vaccini Napoli, riaprono Mostra e Capodichino)
Locatelli, anche rispetto a un allentamento sulla mascherina, ha precisato che “c’è un pronunciamento dell’Ecdc“, il centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, che indica questa possibilità col 50% della popolazione vaccinata, “ma altrettanto chiaramente indica che se si è in presenza di soggetti a rischio di sviluppare malattia grave è meglio attenersi al fatto di indossarla. Continuiamo così – ha esortato Locatelli – andiamo avanti in maniera graduale e progressiva. Poi arriverà il momento in cui ci emanciperemo anche dalle mascherine”.