A pochi giorni dal fallito accordo per la ricostruzione di Città della Scienza le telecamere di Road Tv Italia ritornano in quei luoghi per documentare lo stato di abbandono, il degrado ambientale in cui versa tutta la costa, da Coroglio fino a piazza Bagnoli, la tristezza degli abitanti che speravano in una resurrezione.
Quarant’anni fa ci si poteva fare il bagno, oggi il litorale di Bagnoli è una distesa di rifiuti. E la prospettiva della bonifica rischia di allontanarsi ancora. Le facce qui sono tutte attonite e deluse. La gente del posto vedeva in questa operazione un’opportunità di rinascita, opportunità, a sentire molti, già mancata quando fu decisa la costruzione di Città della Scienza. Oggi, girovagando lungo la spiaggia, si incontrano vecchi pescatori, stancamente appoggiati a scranni e logore sedie, memoria storica di un passato che non c’è più, di luoghi trasformati, rovinati dal tempo, dall’incuria delle istituzioni, ricordi vivi di un’epoca in cui quello specchio acqueo che va da Coroglio fino a Miseno era considerato il luogo balneare per eccellenza, unico punto di sfogo a mare per le tante persone che vivevano a Fuorigrotta, a Pianura e in tutto l’entroterra occidentale di Napoli.
Un po’ più avanti, nella piccola ansa, proprio sotto ciò che resta del muro di cinta e dei giganteschi archi di Città della Scienza, si incontrano i giovani. Anche loro hanno voci rabbiose, non vogliono adattarsi al degrado ma partecipare a un cambiamento per la rinascita della spiaggia. Che però oggi resta solo un miraggio lontano. E allora sale la rabbia, rabbia per le promesse fatte e mai mantenute di una bonifica della costa, del ripascimento dell’arenile mai effettuato, rabbia per chi, ancora oggi, è costretto a barricarsi in casa per la paura dei topi e dei serpenti che pullulano la zona. Una rabbia che culmina infine in un senso di impotenza e di sporco, che ti ritrovi addosso senza sapere nemmeno perché.
A piazza Bagnoli sono pochi i negozi; e anche qui è palpabile la rabbia per ciò che è stato distrutto, per tutto ciò che non è stato fatto, per le tante morti da avvelenamento per le fabbriche, per quel diritto al mare, alla spiaggia e alla vita da tempo negato, ma soprattutto per l’incertezza con cui, qui a Bagnoli, soprattutto dopo la mancata firma per la bonifica, si affronta il futuro.
6 marzo 2014
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