Sono quasi 1800, per la precisione 10779, i morti in Italia per coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono decedute 756 persone. I dati sono stati forniti da Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione Civile. “Nel fine settimana abbiamo registrato un calo nel numero dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva. Si tratta di un dato molto importante“, ha spiegato Luca Richeldi, direttore dell’Unità di Pneumologia al Policlinico Gemelli di Roma, intervenuto oggi alla conferenza stampa alla Protezione Civile. L’esperto ha però sottolineato allo stesso tempo che “si tratta di una battaglia molto lunga” e che “dobbiamo essere rigorosi nel rispetto delle misure. Non dobbiamo abbassare la guardia“.
Di “segnali incoraggianti” ha parlato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di ‘Che tempo che fa’. Ma “questo non basta, non è una cosa di domani“. Ecco perché “sicuramente” le misure di contenimento per il coronavirus “verranno allungate e ci sarà bisogno di un sacrificio che non sarà brevissimo“. “Se noi immaginassimo di bloccare queste misure commetteremmo un errore drammatico e bruceremmo quel piccolo vantaggio che stiamo provando a costruire – ha aggiunto il ministro – Vediamo la luce in fondo al tunnel, ma sbagliare i tempi ci precipiterebbe immediatamente indietro“.
I guariti in totale sono 13030 (+646), ha fatto sapere ancora Borrelli, mentre i casi attualmente positivi sono 73880 (+3815): in isolamento domiciliare 42.588 persone, 27386 sono ricoverate con sintomi e 3906 (+50) in terapia intensiva.
Borrelli ha voluto “ringraziare il popolo albanese e il presidente Edi Rama per le parole con cui ha commentato la partenza di 30 tra medici e infermieri: ha dimostrato una vicinanza non solo geografica al nostro Paese rinnovando un rapporto reciproco con il dipartimento della Protezione Civile che va avanti da anni“. Poi, ha reso noto che “ieri sera si è chiusa la call per gli infermieri e abbiamo ricevuto 9448 domande, il 55% sono donne, il 45% sono uomini. Il 50% degli infermieri sono specializzati nei settori sanitari di emergenza e urgenza“.
“La maggior parte delle domande -ha spiegato Borrelli- proviene da Lazio, Lombardia e Campania e stiamo procedendo con l’individuazione del primo contingente di infermieri da far partire“.
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