E’ ancora polemica per l’editoriale di ieri, fatto da Vittorio Feltri sulle pagine di ‘Libero’, dal titolo “Senza fretta, ma il Nord se ne andrà”. Ecco uno stralcio: “Dopo due mesi di detenzioni, cosa mai successa a memoria di vivente, mi sembra normale che i reclusi ne abbiano piene le scatole, non tanto di stare barricati tra le mura domestiche, quanto di non poter lavorare e guadagnarsi il pane che inizia a scarseggiare. Qui al Nord in particolare la gente è impaziente, non riscuote più lo stipendio, i piccoli risparmi familiari si sono esauriti, ovvio che punti a riprendere le proprie attività, questione di sopravvivenza. Non si tratta di correre in strada a suonare il mandolino, bensì di tornare in fabbrica pur con tutte le protezioni che evitino nuovi contagi”.
Ennesimo attacco gratuito con il chiaro riferimento alle differenze rispetto al Sud, dove, secondo Feltri, si punta a uscire di casa per stare in strada a suonare uno strumento musicale, invece di tornare al lavoro.