Ai tempi del coronavirus, per fare la spesa, torna di moda a Napoli il panaro
Un paniere di legno intrecciato o di plastica con una lunga corda che cala dal balcone per raccogliere la spesa. Una tradizione antica della spesa a domicilio che si era persa negli anni 2000 e che è tornata in auge al tempo del coronavirus. A NAPOLI le signore anziane hanno recuperato “o’ panar” che avevano giudiziosamente riposto in uno sgabuzzino, seguendo l’antica regola del “può sempre servire” e infatti ora serve.
Coronavirus, la spesa nei cestini che penzolano dai balconi
I negozi hanno riattivato il garzone che esce con le buste e distribuisce la spesa nei cestini che penzolano dai balconi, prendendo i soldi e riponendo insieme alla busta del cibo anche il resto. Tutto perfetto, come tanti anni fa, quando i bambini guardavano la scena desiderando essere protagonisti, ma gli era vietato, perché era pericoloso sporgersi.
Un gesto antico cancellato dai supermercati, dall’abitudine a fare la spesa col carrello, dal fatto che a volte qualcuno passava a rubare i soldi dal panariello ma anche dalle consegne a domicilio di tutto in voga negli ultimi anni. Ora con lo stop alle uscite in strada e con il motivato timore soprattutto da parte degli anziani di andare in giro, il ‘panaro’ è tornato di moda, penzolando dai balconi dei vicoli del centro e nelle strade dei grandi quartieri di periferia, da Pianura a Secondigliano. E lo usano anche i giovani, scambiando un ok di intesa con il commerciante sotto casa e dandosi appuntamento a quando l’isolamento sarà finito e magari si potrà rimettere a posto il cestino, tornando anche a fare due chiacchiere durante la spesa.