“Insieme per costruire un’Italia migliore“. Determinato a modificare l’assetto e gli equilibri vigenti, pronto a scendere nell’agone politico e mutare l’attuale quadro istituzionale con un ambizioso progetto per rilanciare e rimettere in moto il Paese, Corrado Passera, fondatore di Italia Unica, presenta al Maschio Angioino il suo libro-programma Io Siamo. Il guanto di sfida è lanciato. Nitidezza di idee e proposte concrete con l’obiettivo non velato di risolvere i problemi con coraggio e innovazione. Audacia e responsabilità si coniugano al contempo, puntando sui valori del merito, competenza, libertà e generosità. Con spirito di servizio per soluzioni fattibili.
“Rompere con il passato e dare una sferzata considerevole“. L’ex ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo Monti (in carica dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013) si presenta come protagonista di reali cambiamenti. Forte dell’esperienza maturata nell’esecutivo e alla luce dello sforzo profuso per la trasformazione delle Poste, con un curriculum inattaccabile e di tutto rispetto, Passera illustra la sua visione, offrendo da subito il suo contributo per il bene pubblico. “Urge dare risposte per il futuro“, asserisce con fermezza l’ex banchiere, desideroso di arginare il ventennale declino e l’immobilismo in cui versa la penisola.
Per far ripartire una delle più grandi economie del mondo, che non cresce ormai da diversi anni, “non bastano manovre marginali: occorre battere la recessione”. “Si possono mobilitare almeno 400 miliardi. Tali risorse generano altre risorse, riattivando occupazione senza venire meno agli impegni europei”. Rivitalizzare gli investimenti, i consumi e il credito i punti nodali per rilanciare lo sviluppo. Un cambio di traiettoria imminente, che abbia al centro il lavoro, vexata quaestio che affligge giovani e meno giovani. “Rendere più facili le assunzioni con un contratto di apprendistato di tre anni, funzionali all’inserimento, recidendo gli asfissianti orpelli burocratici”. Se la formazione, chiave di volta dell’avvenire, deve essere fatta dalle imprese e non dalle amministrazioni locali, innovazioni, esportazioni ed opportunità risultano precipui della politica economica. Così come la riduzione delle tasse, il recupero delle risorse, il dimezzamento dell’ Ires e non ultimo un fisco a misura familiare.
Un giacimento dalle inesauribili ricchezze. Così appare l’Italia Unica (questo il nome scelto dal fondatore del movimento, presentato il 14 giugno, che presto diventerà partito) nel suo genere. Immense potenzialità da sviluppare appieno con una strategia definita e non lasciata al caso. Da qui un piano nazionale per gli innumerevoli “turismi” italiani, promuovendo in modo convinto la cultura, la bellezza, l’arte e l’ineguagliabile patrimonio geografico e ambientale. Passera assicura un nuovo impegno dello Stato centrale per il Sud, indispensabile e vitale per il sistema Paese, senza tralasciare una nuova rotta verso la green economy.
Sì, si può fare. Dunque si deve. Porre le basi per realizzare una forza incisiva e dirompente, in grado di riformare profondamente lo status quo. Tratteggiato l’orizzonte e indicato il percorso da seguire, il manager lombardo decide di non sottrarsi alla costruzione di un’Italia migliore. Il viaggio verso un’Italia Unica parte proprio da Napoli. Naturalmente Insieme.
This post was published on Lug 22, 2014 18:52
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