Una bambina malata e un tassista Cavaliere di fatto, che lo è diventato anche di nome. E’ la storia di Alessandro Bellantoni, che pratica una professione non sempre apprezzata, ma senza dubbio fondamentale. Come sa la famiglia di una piccola di 3 anni di Vibo Valentia, che, in pieno lockdown, doveva raggiungere l’ospedale Bambin Gesù di Roma. Nella disperazione dovuta alle difficoltà che c’erano nel muoversi, ci ha pensato Alessandro, tassista dal cuore d’oro, che ha accompagnato, per 1.300 chilometri, la bambina e la sua famiglia nella Capitale per un controllo oncologico. Gesto che gli è valso l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica da parte del presidente Sergio Mattarella.
«Sapevo che c’era una bambina che aveva bisogno di effettuare un controllo al Bambin Gesù. E la visita – ha dichiarato Alessandro a un giornale romano – era molto importante perché la piccola, che ora ha tre anni, in passato ha dovuto effettuare dei cicli di chemioterapia. Conosco la famiglia che, come me, ha anche un altro figlio con disabilità».
«So che, in questo momento, quella coppia sta attraversando un momento difficile e così mi sono offerto di dare una mano – ha aggiunto –. Sono partito il 28 aprile ed il giorno successivo abbiamo raggiunto l’ospedale romano. Per quanto riguarda il viaggio ho chiesto alla mia cooperativa di taxi di aiutarmi a recuperare tutti i certificati medici e le autorizzazioni necessarie, in modo da poter effettuare il viaggio in totale tranquillità.
«Durante il viaggio di andata, arrivato grossomodo all’altezza di Cosenza, mi sono fermato per prendere un caffè. Gli agenti della Polizia Stradale, giustamente incuriositi dal taxi, mi hanno chiesto spiegazioni. Gliele ho fornite e devo dire che sono stati davvero gentili al punto che, il caffè, sono stati loro stessi a pagarmelo».
Quanto alle spese «io non volevo nulla – conclude il tassista – ma la famiglia della bimba ha insistito per pagarmi un pieno di carburante. Comunque la cosa davvero importante è che la visita è andata bene. La piccola è davvero forte ed il controllo ha dato i risultati che i genitori speravano».