di Francesca Galasso
La Fiat di Termini Imerese chiude a dicembre. Motivo buono e giusto per manifestare. E così gli operai della nota azienda preavvisano la Questura di un sit-in in piazza Santi Apostoli a Roma e della volontà di dirigersi poi a Montecitorio, decisione accordata consentendo lo spostamento senza alcuna tensione. Tutto sarebbe dovuto procedere senza problemi, ieri mattina, se il sindaco Gianni Alemanno non avesse telefonato il Prefetto e il Questore, chiedendo di bloccare la manifestazione “che ha già mandato in tilt il traffico a causa dell’invasione della sede stradale”. “’Ho telefonato a Questore e Prefetto chiedendo una reazione immediata per bloccare la manifestazione che ha già mandato in tilt il traffico nel centro di Roma”. E’ quanto dichiara il sindaco, Gianni Alemanno. “Pur comprendendo le ragioni dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese – aggiunge – non si può tollerare che una parte nevralgica della città come il centro venga completamente paralizzata, causando danni e forti disagi ad altri lavoratori”.
E incalza: “Si tratta di una manifestazione non autorizzata, un atto illegale e di inciviltà non tollerabile, c’era un’autorizzazione per una manifestazione stanziale a SS. Apostoli; loro hanno deciso di violare l’autorizzazione comunale, spostandosi in piazza Venezia, rendendo incivile il modo di manifestare». Una richiesta decisa, che “l’autorità giudiziaria intervenga perseguendo per manifestazione non autorizzata e blocco stradale i manifestanti che hanno compiuto quest’azione”. E i dimostranti hanno risposto con fischi e insulti al sindaco: “Alemanno sei un fascista”, arrivando sotto il ministero dello Sviluppo Economico per continuare la loro protesta.
Naturalmente le critiche alla sua azione non si sono fatte attendere. La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha sottolineato che “di tutte le manifestazioni che vediamo a Roma questa è probabilmente la più giustificata, sono persone che temono di perdere il loro lavoro e temono per le loro famiglie, quindi vanno sostenuti”.
Ancora più dura la posizione del segretario della Cgil di Roma e del Lazio, Claudio Di Berardino, il quale definisce come “scellerata presa di posizione” quella di Alemanno, il quale “al posto di intervenire sul Governo per risolvere le vertenze, continua a prendersela con i lavoratori”. E aggiunge: “Vista la drammaticità della crisi, è meglio che Alemanno si fermi ed eviti ogni ordinanza che non è la strada per risolvere i problemi della città, che va governata in altro modo”.
Di “limitare il diritto costituzionale di manifestare” parla Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà: “È gravissimo che il sindaco Alemanno abbia telefonato al Questore e al Prefetto per chiedere di bloccare la manifestazione; questa richiesta costituisce un evidente tentativo di limitare il diritto costituzionale di manifestare, utilizzando il pretesto del traffico in tilt in città. I problemi del traffico a Roma sono legati alla mancanza di un piano per la mobilità all’altezza della Capitale e sono da imputare alla Giunta capitolina. Gli operai di Termini Imerese stanno manifestando per chiedere risposte certe sul loro futuro occupazionale, contro la politica aziendale di Marchionne e a loro va tutta la nostra solidarietà per la difficile battaglia che stanno portando avanti. Le Istituzioni in questi casi sono chiamate ad esprimere solidarietà e non ad invocare l’uso del manganello».
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