Corvo contro piccione. La vrenzola volante contro il topo con le ali

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Fermi tutti. Chi di voi ha mai sentito parlare di un tale Chris Bachelder?

Trattasi di ex-giovane scrittore americano, il cui libro d’esordio nel 2001 mi ha fatto letteralmente rotolare sotto al tavolo dalle risate. Il romanzo si chiamava “Orso vs. Squalo” e se vi piacciono le analisi impietose della middle-class americana, così zeppa di contraddizioni e di paranoie, se pensate che Irvine Welsh sia un narratore per scolarette, se amate le inchieste di Michael Moore e avete trovato l’ultimo Palahniuk un filo troppo morbido, questo libro fa per voi.

Mi è tornato in mente proprio stamattina, mentre sotto una sottile pioggerella autunnale tiravo dritto verso la stazione metro di Eisenacher straße. Un corvo mi è atterrato quasi sui piedi, emettendo ripetutamente quel suo verso sgraziato che caratterizza in modo così speciale il sottofondo sonoro di queste latitudini. La “vrenzola” dei volatili.

A Berlino i corvi sono ovunque, sono tantissimi e danno il meglio di loro stessi nelle notti invernali di luna piena. Nèi scuri in perenne movimento sulla pelle della città, resa bianchissima dalla neve. Tu torni da solo, mettiamo alle quattro del mattino, da una classica fancazzistica serata del fine settimana e chissà come sei riuscito a fare i cambi giusti tra S-bahn e U-bahn. Lungo il tratto di strada che ancora ti separa dal letto non c’è nessuno. Solo questi neri testimoni della tua sbornia alcolica, che ti seguono a testa bassa come se stessero riflettendo sconsolati sulle tue prossime sventure.

E tu, rincoglionito e barcollante, con la paura di scivolare sul ghiaccio che monopolizza i tuoi pensieri… dico tu, impregnato da questa atmosfera dark più di quanto lo sia il tuo maglione dal sudore etilico accumulato nel lungo, riscaldato tragitto in metropolitana… insomma, tu rischi da un momento all’altro di incrociare Brandon. Proprio Lee, vicino al chiosco che nelle ore diurne vende gli edgard al lampone. Mi sa che mi sono fatto prendere dall’entusiasmo. O dalla vodka

Comunque la capitale tedesca vive in grande sintonia con i suoi animali, domestici e non. Potreste incontrare scoiattoli bruni e rossicci, talpe, ricci, volpi e cerbiatti non appena mettete piede in uno dei suoi 2.500 parchi cittadini e credo di aver visto proprio qui i passerotti più grassi e meno diffidenti verso l’uomo di tutto l’emisfero boreale. Per carità, sulle due varietà di zoccole – sia le quadrupedi che le bipedi – molte altre città mondiali se la giocano tranquillamente alla pari. Ma se si va a finire su “Corvo vs. Piccione” non c’è storia.

Corvo contro piccione, vince il primo

Io le amo, quelle loro grida strazianti, quelle maleparole in “uccellese”. Davvero vogliamo paragonarle al gluglu mediterraneo dei topi con le ali che ti cacano in testa a Mergellina? In conclusione, lasciatemi dire che se il simbolo di Berlino è notoriamente un orso e la cancelliera tedesca è notoriamente uno squalo, sulla bandiera biancorossa che sventola sui Rathäuser non stonerebbe un bel corvo nero.

Tschuess dal vostro Khan Akis