Proseguono gli accertamenti ad opera del perito del Tribunale sul Dna
di Redazione
Da una prima perizia effettuata dagli inquirenti risulta che potrebbero appartenere ad una donna, la passeggera Maria Grazia Tricarichi e non all’indiano Russel Rebello, come ipotizzato dopo il ritrovamento, i resti trovati due giorni fa, nel ponte 3 della Costa Concordia. Il cadavere possedeva parti di reggiseno e calzature femminili scambiate per scarpe da jogging a causa della lunga permanenza in acqua.
l tribunale di Grosseto ha disposto di mostrare oggetti trovati nel relitto ai parenti dei dispersi, i cui corpi non sono stati ancora recuperati , in particolare un paio di scarpe misura 38 di foggia femminile, e una collana di metallo con ciondolo. Il tribunale ha altresì inserito la perizia sul Dna dei resti trovati l’8 ottobre con un’autopsia che stabilisca epoca, modalità e cause del decesso.
Intanto incessantemente proseguono gli accertamenti del perito del tribunale, un medico della polizia di Stato, per dare un’identità alla vittima attraverso l’esame del Dna.
10 Ottobre 2013