Garibaldi e Cavour? Hanno “leso l’immagine di Napoli”, niente più strade con il loro nome

La petizione dal sapore filoborbonico lanciata su Avaaz per intitolare le strade di Napoli a chi ha veramente reso onore alla cultura partenopea

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Corso Garibaldi e piazza Cavour? No. Megliovia Massimo Troisi e piazza Antonio De Curtis. In queste ore sta facendo il giro del web la petizione, dal sapore vagamente filoborbonico, lanciata su Avaaz.org, il sito di petizioni più famoso al mondo, per cambiare i nomi di alcune famose strade napoletane intitolate a personaggi che, secondo gli autori della petizione, avrebbero “leso l’immagine della città di Napoli”. Come per esempio il Conte di Cavour e l’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi, tra i principali fautori dell’unità d’Italia.

“Personaggi della storia come Cavour, Garibaldi (e via discorrendo) hanno leso l’immagine della città di Napoli con le loro gesta, rimuoviamo i loro nomi dalle strade e dedichiamole a chi ha davvero reso celebre la cultura napoletana, come Antonio de Curtis e Massimo Troisi“, si legge nel testo della petizione.

Prima la petizione sulla Terra dei Fuochi.

Non è la prima volta che i cittadini di Napoli e Provincia utilizzano il portale di Avaaz per lanciare petizioni. Lo scorso 3 ottobre furono raccolte 136mila firme (a fronte delle 200mila richieste) per chiedere la bonifica della Terra dei Fuochi, con una petizione indirizzata a Stefano Caldoro. “Ci rivolgiamo a Lei per chiedere la bonifica per i territori compresi nella “Terra dei Fuochi”. Confidiamo che anche Lei voglia mettere fine alla serie interminabile di morti che ogni anno l’inquinamento del nostro sottosuolo causa. Confidiamo che anche Lei condivida il nostro desiderio di poter ritornare a mangiare i frutti della nostra terra e di respirare nuovamente senza la paura di essere avvelenati.” si leggeva nel testo. Oggi i napoletani tornano sul web con una nuova richiesta, sicuramente meno importante, ma che ha destato comunque interesse e scalpore.

Si riaccende la polemica sull’Unità d’Italia.

Una richiesta che, pur non facendo menzione alla questione borbonica, riaccende i riflettori sulla tanto dibattuta Unità d’Italia. Un’unità voluta, secondo molti, sostenitori del regime borbonico, dai poteri forti e mai appoggiata dagli abitanti del Regno delle due Sicilie. Un’unità che, oltre a determinare un impoverimento dell’intero Meridione “saccheggiato” dai “tiranni” Sabaudi, sarebbe inoltre all’origine di tutti i problemi che da 150 anni affliggono il Sud Italia, non ultima la piaga delle associazioni di stampo mafioso, che proprio in quel vuoto di potere creatosi con l’unità avrebbero trovato il terreno fertile per emergere. Insomma, non ci sono dubbi sul fatto che la petizione, rivolta direttamente al Comune di Napoli, troverà un ampio sostegno nelle fila di quanti leggono in quest’ottica la storia dell’unità italiana.