Il governatore campano: “Abbiamo scelto la linea del rigore. Gli ispettori del ministero? Una cialtronata”
La riapertura delle scuole dell’infanzia e delle classi di prima elementare il 24 novembre “era una previsione, ma noi non apriremo nulla se non avremo la sicurezza dal punto di vista epidemiologico. Quindi, non anticipo nulla, ma è possibile, forse probabile che non si apra quando abbiamo previsto di aprire“. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Facebook del venerdì.
“Abbiamo approvato un’ordinanza che prevede la possibilità di riapertura degli asili e delle prime elementari il 24, ma abbiamo subordinato questa eventuale apertura a un accertamento epidemiologico. In questo momento abbiamo un’ondata di richieste per non aprire, i genitori sono sinceramente preoccupati“, ha spiegato il governatore.
“Abbiamo scelto una linea di rigore e di tutela della vita dei bambini, delle loro famiglie, dei loro compagni di scuola, manterremo una linea di rigore – ha concluso De Luca – non riapriremo nulla se non abbiamo certezze dal punto di vista sanitario“.
Il governatore campano si sofferma anche sulla zona rossa in Campania. “Ma quale zona rossa, è stato chiuso giusto qualche negozio. Qualcuno in Italia può dire seriamente che abbiamo istituito la zona rossa? Diciamo che in Campania abbiamo istituito non la zona rossa, ma la zona rosè. Una zona fiorin fiorello l’amore è bello vicino a te”. Così prendendo a prestito i versi di una canzone degli anni ’30. “La curva discende, il tasso dei positivi è sceso al 15% ma il governo non c’entra – ha aggiunto – è merito delle misure prese da noi nelle scorse settimane. Ma, in questo periodo, dobbiamo avere carità, lasciamo perdere“, ha concluso.
“In Campania sono arrivati dei cosiddetti ispettori, un’altra cialtronata tutta propagandistica, utile solo per parare l’ondata di sciacallaggio politico e mediatico“. Nel mirino del presidente della Campania l’ispezione richiesta dal ministro della Salute Roberto Speranza nei giorni precedenti alla disposizione della zona rossa regionale. “Bisognava far finta – prosegue De Luca – di mettere qualcosa in piedi. Ad oggi non siamo ancora informati di nulla. Gli ispettori sono venuti, che hanno visto? Le relazioni, non so se vere, false o finte, sono arrivate prima sui giornali che alla Regione“.
“Credo che dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili in un momento come questo per avere il massimo di collaborazione e solidarietà tra territori e Governo nazionale, ma bisogna parlare chiaro. Cerchiamo la collaborazione ma a condizione di presupposti senza i quali diventa difficile, improbabile, impossibile“, ha sottolineato.
“Il primo presupposto – ha aggiunto De Luca – è la buona educazione, la correttezza reciproca, mi riferisco al Governo e ad alcuni ministri di questo Governo. Dobbiamo collaborare con tutti, ma se un ministro del Governo si permette di fare sciacallaggio la collaborazione diventa complicata“. Le parole del presidente della Regione ricordano quelle recentemente pronunciate contro Luigi Di Maio.
“Sento tornare in alcune trasmissioni tv alcune espressioni, tra cui ‘non litigate, ci auguriamo che in Campania non si litighi’. Vorrei che fosse chiaro a tutti che qui in Campania non c’è nessuno che stia litigando“, ha aggiunto prima di accendere i riflettori su Napoli. “La Regione è concentrata sul lavoro e che soltanto a Napoli c’è un imbecille che litiga da solo o che cerca di fare sciacallaggio o aggressioni per farsi pubblicità, per nascondere la propria nullità amministrativa e per nascondere il fatto che non ha mosso un dito nel corso di un anno per dare una mano a contrastare il contagio“, ha detto riferendosi, senza nominarlo, al sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Non c’è nessuno che litiga tranne uno, gli altri sono al lavoro“, ha aggiunto.