L’azienda Moderna ha annunciato una durata di conservazione più lunga per il suo candidato vaccino mRNA-1273 contro il COVID-19 a “temperature di refrigerazione”
Moderna ha annunciato in un comunicato che il suo vaccino contro il Covid ha una efficacia del 94.5%. Dopo quello di AstraZeneca e Università di Oxford, l’Ema (Agenzia europea del farmaco) ha iniziato ad analizzare i dati del vaccino mRna-1273 anti-Covid sviluppato da Moderna Biotech Spain, società controllata dall’americana Moderna. Come precisa l’Ema sul suo sito, si è deciso di partire con la procedura del rolling review, primo passo dell’iter di approvazione, sulla base dei risultati preliminari degli studi non clinici e dei primi studi clinici fatti sugli adulti, che sembrano indicare che il vaccino stimoli la produzione di anticorpi e cellule immunitarie T contro il virus SarsCov2.
L’azienda Moderna ha annunciato una durata di conservazione più lunga per il suo candidato vaccino mRNA-1273 contro il COVID-19 a “temperature di refrigerazione“. Si prevede infatti che il candidato vaccino rimanga stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2° e 8°C per 30 giorni, rispetto alla precedente stima di 7 giorni. Inoltre si prevedono condizioni di trasporto e conservazione a lungo termine a temperature standard del congelatore di -20°C per 6 mesi. Lo rende noto l’azienda.
Scatta la fase 3 della sperimentazione per un altro candidato vaccino contro il coronavirus. E’ di quello della Janssen, società farmaceutica che fa capo alla multinazionale della chimica Johnson&Johnson. E’ il terzo arrivato a questo passaggio fra quelli sviluppati in Gran Bretagna, dopo il prototipo messo a punto dall’Università di Oxford assieme all’AstraZeneca con la collaborazione dell’italiana Irbm di Pomezia (primo in assoluto in Occidente a entrare nella fase 3) e quello di Novavax. La fase 3 del vaccino Janssen, conferma il ministro britannico della Sanità Matt Hancock, inizia oggi e coinvolgerà 7000 volontari nel Regno Unito e 23.000 in altri Paesi. E’ un modello di vaccino “molto simile a quello di Oxford/AstraZeneca“, ha detto a SkyNews Saul Faust, direttore del laboratorio di Southampton che coordina il progetto di ricerca.