A tracciare il quadro drammatico per le agenzie di viaggi è la presidente Fiavet – Confcommercio, Ivana Jelinic
Prima la pandemia, poi la crisi economica, ora la guerra in Ucraina: le agenzie di viaggi stanno attraversando una crisi senza fine. Rispetto alla fase pre pandemica ne sono state chiuse più del 20% e ora è a rischio un ulteriore 10%. A tracciare il quadro drammatico del settore è la presidente Fiavet – Confcommercio, Ivana Jelinic, intervistata dall’AGI.
“Dall’inizio della pandemia – sottolinea – hanno già chiuso un abbondante 20% di agenzie di viaggio. Il problema è stato il blocco delle attività. Ci sono state le chiusure a causa del covid, ma le criticità di questo settore sono state più complesse: di fatto per due anni non si è potuto operare e svolgere attività, perché anche quando si è iniziato a riaprire la gente non era molto propensa a viaggiare”.
A livello numerico, ricorda Jelinic, “ci sono 1.800 imprese in meno rispetto alla fase pre pandemica. Al momento a rischio chiusura, in questo contesto, sono circa un 10%: si tratta di 900-1.000 imprese, tra queste in particolare 200-300 imprese specialiste sul mercato russo-ucraino che sono quelle che soffrono di più”. Il settore “fatturava circa 300 miliardi fino al 2019, adesso siamo a un fatturato complessivo che è circa del 50% in meno”.
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La presidente Fiavet spiega che “gli interventi di sostegno messi in campo dallo Stato hanno tamponato la situazione per il 2020, ma poi molte imprese non erano in grado di sostenersi solo tramite gli aiuti di stato. La perdita di fatturato in molti casi è stata del 90-95%”.
Adesso, aggiunge Jelinic, “siamo in una situazione dove le attività stanno riprendendo. Negli ultimi mesi si nota un trend di ripresa, ma perdurano le difficoltà: è subentrata la guerra, nel mese di marzo c’è stato un nuovo stop di vendite. Siamo in uno scenario dove le agenzie di viaggi stanno lavorando al 50-60% rispetto al pre pandemia”.
Inoltre “sono anche cambiate le condizioni: si vende prevalentemente made in italy, è diminuito il numero di fruitori a causa della crisi economica e c’è reticenza sulle prenotazioni di viaggi all’estero perché non siamo totalmente fuori da pandemia” e perdurano le “restrizioni sui positivi”. Infine, in Italia, conclude la presidente Fiavet, “manca lavoro a quelle agenzie che gestiscono i turisti stranieri: la Cina è ferma, gli americani arrivano col contagocce, si sta muovendo un po’ il mercato europeo ma non a pieno regime”.