Secondo i dati raccolti da Coldiretti nel 2014, una vera e propria crisi del pane ha colpito l’Italia. Il consumo giornaliero nelle case è, infatti, sceso a soli 90 grammi a persona. Numeri importanti per l’alimento tra quelli da sempre simbolo del nostro Paese. Una netta flessione che, stando alle statistiche, avrebbe colpito anche Napoli. Il condizionale è quantomai d’obbligo, perché, stando alle dichiarazioni del Presidente dell’Unipan (Unione Panificatori Regionali Campania) questo calo sarebbe solo statistico e non reale nel capoluogo campano. Che, al momento, comunque, sembra riscontra i prezzi più bassi del mercato italiano. Cioè 1,90 euro al chilo rispetto ai 3,95 euro di Bologna. Cui spetta, di contro, il prezzo più alto. Per quanto riguarda le altre città, invece, vanno ricordati i 3,51 euro a Milano; 2,83 a Bari; 2,71 a Palermo; 2,66 a Torino; 2,48 a Roma.
La crisi del pane a Napoli. L’allarme del Presidente dell’Unipan: “Mercato in mano alla criminalità”
“Una parte consistente del mercato è in mano alla criminalità e al sommerso e quindi non risulta dai dati ufficiali”. La spiegazione che Domenico Filosa dà, rivelando, dunque, quella che, invece, è la realtà. “Purtroppo tranne i valorosi Carabinieri le Asl e gran parte delle amministrazioni locali non contrastano il fenomeno con il risultato che oramai circa il 50% del commercio del pane è in mano agli abusivi, alla camorra e ai forni abusivi con risultati drammatici per l’economia legale e per la salute dei consumatori”