Crisi Governo: il premier chiede al senato di rinnovargli la fiducia

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Biondi: Voi fallirete, darete vita a un governicchio che ha ottenuto solo lo scopo di spaccare il Pdl. Io non assisterò allo spettacolo dell’umiliazione del Pdl, di Berlusconi, del Paese

di Redazione

“L’Italia corre un rischio che potrebbe essere fatale, sventare questo rischio dipende da noi, dalle scelte che assumeremo, dipende da un sì o un no”. Queste le parole del premier Enrico Letta che invita il Senato a rinnovargli la fiducia. La risoluzione per chiedere il voto di fiducia per il governo è firmata da 23 senatori del Pdl e del gruppo Gal (Giustizia e Libertà). Con la mozione di fiducia al Governo, Letta ha raggiunto il quorum teorico al Senato.

Roberto Formigoni parlando con i cronisti in Transatlantico della scissione dal gruppo Pdl dice “siamo già in 25 ed è possibile che altri si aggiungano. Nel pomeriggio daremo vita a un gruppo autonomo chiamato “I Popolari”. Restiamo alternativi al centrosinistra, collocati nel centrodestra. Abbiamo verificato che il nome Pdl è e resta nelle disponibilità del segretario e quindi di Angelino Alfano. Il Pdl a questo punto siamo noi”. Lo dice Roberto Formigoni precisando: “Questo è un fatto importante perché dice che siamo e restiamo nel centrodestra. Non siamo una costola di Scelta Civica o di altro, abbiamo verificato che il nome Pdl è e resta nelle disponibilità del segretario e quindi di Angelino Alfano. Il Pdl a questo punto siamo noi”. Lo afferma Roberto Formigoni precisando: “Questo è un fatto importante perché dice che siamo e restiamo nel centrodestra”.

Al termine del discorso del Presidente del Consiglio, si è tenuta la riunione dei senatori del Pdl in cui il Cavaliere ha confermato il suo intento di votare no alla fiducia decidendo di restare in Aula: “Se uscissimo fuori sarebbe un gesto ambiguo e gli elettori non lo capirebbero”. Anche Biondi interviene aspramente, in merito sostenendo: “Voi fallirete, darete vita a un governicchio che ha ottenuto solo lo scopo di spaccare il Pdl. Io non assistero’ allo spettacolo – ha concluso – dell’umiliazione del Pdl, di Berlusconi, del Paese”.

2 Ottobre 2013