di Redazione
Libertà. E’ riuscito di nuovo ad assaporarla Cristian D’Alessandro, a riappropriarsene dopo 62 giorni di carcere e, come a volersene riempire i polmoni e la bocca, lo ha ribadito al padre, Aristide, nella prima telefonata fatta alla sua famiglia. Non il classico “Pronto papà. Sono io “, ma “Libertà”.
La cauzione per Cristian D’Alessandro è stata pagata e il giovane attivista è in libertà provvisoria. Pur se fuori dalle mura del carcere di Mosca sarà comunque tenuto a restare in Russia. “Mi ha chiamato con un cellulare di Greenpeace” ha raccontato il padre alla stampa, ancora commosso dopo la veloce conversazione con il giovane. “Resta una storia allucinante, da film dell’orrore. Dopo due mesi terribili – ha aggiunto- finalmente una gioia piena. Ora lo aspettiamo, ma non sappiamo ancora quando potrà tornare”.
La liberazione di Cristian è stata accolta con un sospiro di sollievo anche dalle istituzioni: il ministro Emma Bonino ha sottolineato l’importanza della pressione diplomatica – “a volte bisogna essere molto cocciuti, specie con i Paesi terzi” ha dichiarato; mentre il sindaco di Napoli De Magistris, che con la sua giunta ha seguito direttamente la vicenda di Cristian, ha espresso grande gioia per la scarcerazione dell’attivista napoletano: “Considero le battaglie di Cristian le mie battaglie ed è importante che sia tornato libero” ha dichiarato nell’apprendere la notizia della liberazione del giovane.
21 novembre 2013