Quattro cristiani uccisi in Burkina Faso, durante una processione religiosa. Nel Niger, al confine con il Burkina, un sacerdote e’ sopravvissuto agli spari di un gruppo armato che ha devastato la sua chiesa con lunghe scariche di proiettili. Sono le cronache del jihadismo che cerca di estendersi nel Sahel, con una scia di sangue che punta soprattutto alla cristianità che nella regione non ha mai avuto vita facile.
Le ultime vittime della coalizione del Sahel, composta dai gruppi con simpatie per l’Isis, sono stati quattro cristiani giustiziati mentre erano di ritorno da una processione per la Vergine Maria. Il gruppo di religiosi era di rientro nella citta’ quando una decina di loro e’ stata intercettata da uomini armati.
Gli aggressori hanno lasciato fuggire i bambini e ucciso quattro adulti. La statua della Vergine Maria e’ stata distrutta. Nella notte, un altro gruppo armato ha dato la caccia ai sacerdoti dall’altra parte del confine, ma non avendo ottenuto alcuna indicazione dagli abitanti della zona, ha sparato contro la chiesa ferendo un prete alla mano e al piede; ora e’ ricoverato e fortunatamente non è in gravi condizioni. Domenica invece, sempre in Burkina Faso, sono state uccise altre sei persone, tra cui un prete, mentre celebrava la messa e poi hanno poi bruciato la chiesa.
Dalila Barra
Lorenzo Campanile
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