Indipendentisti arrestati per aver esposto la bandiera Duosiciliana

In occasione della sfilata storica dei bersaglieri sulla collina di Pizzofalcone due indipendentisti che hanno seguito la manifestazione “armati” di una bandiera delle Due Sicilie sono stati arrestati dalla Digos.

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Due indipendentisti, Ferdinando Ambrosio e Nicola Terlizzi, nella mattinata di ieri sono stati tratti in arresto dalla Digos e saranno processati per vilipendo alla bandiera italiana. La colpa dei due? Aver esposto una bandiera del Regno delle Due Sicilie in occasione della sfilata dei bersaglieri sulla collina di Pizzofalcone. Come hanno testimoniato le due persone arrestate non sono stati srotolati striscioni ne tantomeno sono stati intonati cori offensivi. Gli indipendentisti si sono limitati a seguire il corteo fino alla caserma Nino Bixio dove sono entrati al seguito di altri spettatori.

I due arrestati si difendono “non stavamo facendo niente di male, abbiamo solo esposto una bandiera”

Proprio nella caserma l’amara sorpresa. Dopo essere entrati liberamente i due, al termine della cerimonia, sono stati accerchiati ed arrestati. Dopo l’interrogatorio di rito è arrivata la Digos che li ha tratti in arresto per il reato di vilipendio. “Non stavamo facendo niente di male – ha dichiarato Ferdinando Ambrosio, uno dei due arrestati – siamo entrati perché le guardie ci hanno fatto passare senza problemi. Abbiamo semplicemente esposto la bandiera perché, come abbiamo detto agli stessi agenti che ci arrestavano, volevamo dimostrare che se pure nei libri la storia è scritta in maniera errata, la gente sta cominciando a conoscere quella che è la vera storia di questa terra”.

Secondo la legge non è reato esporre una bandiera di uno stato preunitario

I due sono stati rilasciati poche ore dopo l’arresto e dovranno quanto prima rispondere davanti al giudice del “reato” commesso. Nella costituzione italiana è sicuramente presente un articolo inerente il divieto di ricostruzione del partito fascista –sebbene proprio in questo ultimo periodo le manifestazioni neonaziste e neofasciste siano estremamente tollerate anche a Napoli – ma non esiste alcun articolo inerente l’esposizione di una bandiera di uno stato preunitario.

La bandiera è stata sequestrata quale “corpo del reato”

“Noi ci sentiamo come i palestinesi – ha continuato Ambrosio – ci hanno braccato per aver esposto un simbolo. Non abbiamo interrotto la manifestazione e non abbiamo manifestato il nostro giusto dissenso contro una colonizzazione che va avanti da 150 anni ma, evidentemente, la sola presenza di una bandiera ha spaventato qualcuno”. La bandiera in questione è stata, intanto, sequestrata. Al momento del processo sarà messa agli atti quale “corpo del reato”.