New Edenlandia: la riqualificazione non avrà inizio, stop ai lavori

La soprintendenza non ha dato l'ok alla New Edenlandia srl per l'inizio dei lavori e di conseguenza non ci sarà nessuna apertura a maggio.

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New Edenlandia: la riqualificazione non avrà inizio, stop ai lavori

A nulla è dunque servita la manifestazione di venerdì 20 febbraiola New Edenlandia il prossimo maggio non aprirà i suoi cancelli al pubblico. Il parco, chiuso dal 2013, non ha ricevuto l’ok per l’inizio del lavori. L’area è sottoposta a vincolo e dunque i lavori di riqualificazione della struttura verranno rimandati a chissà quando. La New Edenlandia Srl ha fatto inoltre sapere che per ogni “Singola” giostra si dovrebbe chiedere e ottenere l’autorizzazione a procedere. Ovviamente la lotta alla riapertura non finisce qui, le iniziative di protesta continueranno, anche perché a maggio scade la cassa integrazione di 55 dipendenti, che verranno così licenziati.

Cinquantacinque dipendenti saranno licenziati a maggio

In tutto ciò, chi realmente ne soffrirà di più della mancata apertura della New Edenlandia, saranno i 55 dipendenti in cassa integrazione, che a maggio verranno licenziati, una situazione inaccettabile per il segretario Cgil di Napoli, Gianluca Daniele: “E’ politicamente inaccettabile sia tutto fermo da mesi. Nessuno fa niente per sbloccare la situazione: i lavori non partono, la riapertura slitta e i dipendenti sono a rischio”. “La colpa – prosegue – è anche del Comune e della Regione, che non fanno nulla contro la soprintendenza che sta rallentando il rilancio di un’intera area. La soprintendenza dica con chiarezza quali manufatti abusivi possiamo abbattere”. Infine, sull’argomento sono intervenuti ancora una volta il leader dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli, che nella trasmissione radio La Radiazza si sono così espressi: “Ad oggi mai la soprintendenza aveva preteso di dover dare l’autorizzazione per installare i giochi. Sembra quasi ridicolo che dopo 50 anni di totale disinteresse, oggi la burocrazia scelga di essere tanto presente, al punto da mettere in pericolo la fattibilità dei lavori di riqualificazione”.