Piste ciclabili non a norma. Indagati tre dirigenti comunali

Piste ciclabili incompiute e pericolose: rinviati a giudizio tre funzionari comunali e i rispettivi assessorati per truffa e frode ai danni del Comune

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I pm Nunzio Fragliasso e Milena Cortigiano della Procura di Napoli danno avvio alle procedure di inchiesta nei confronti di Vincenzo Fusco (a capo del progetto mobilità ciclistica dell’Assessorato all’ambiente), Simona Fontana (funzionario comunale responsabile del rodaggio del progetto), Luigi Ugramin (Dirigente del Servizio Parchi del Comune di Napoli), Umberto Ianniello (della Ianniello Costruzioni assegnata ai lavori), coinvolti nei reati di truffa, frode in pubbliche forniture, omissione di atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti pubblici, falsità ideologica.

Piste ciclabili incomplete e pericolose: indagati in tre

Tutto è stato suscitato dalla costatazione della più chiara visione dell’ovvio, piste ciclabili incomplete e pericolose, spesse volte legittimate da una segnaletica orizzontale impropriamente improntate su marciapiedi, manti stradali non protetti e privi di alcun criterio a supporto dell’effettiva fruizione ciclabile.

Attualmente le piste ciclabili in questione sono un pericolo per i ciclisti, per gli automobilisti, per i pedoni, e per tutti quegli utenti spogliati della sicurezza stradale di fronte infrastrutture invisibili e una promiscuità di mezzi in carreggiata non più regolamentati e salvaguardati.

La replica di Luigi De Magistris

“Se c’è da intervenire per correggere alcune cose, lo faremo”. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, risponde così alla richiesta di rinvio a giudizio di quattro persone – tre funzionari comunali ed un imprenditore – nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nella costruzione della pista ciclabile. “Ho dato mandato affinché mi vengano consegnati formalmente gli atti” afferma il sindaco. “Dopo la lettura farò le mie valutazioni e verificherò se ci sono stati atteggiamenti che devono essere valutati in sede amministrativa, se ci sono interventi da fare. Le indagini della magistratura si rispettano come c’è l’autonomia delle scelte amministrative e politiche – ha concluso – ma la pista ciclabile resta un fatto straordinario per la nostra città“.