Sembra non avere più quartiere la violenza che dilaga e che si esprime in cittadini esasperati e imbarbariti. Ieri al San Giovanni Bosco, ospedale dell’Asl Napoli 1 Centro, situato in via Filippo Maria Brigante, alcuni pazienti in attesa del proprio turno hanno pestato due medici del reparto di pronto soccorso: Lucio Paesani e Felice Bicchetti.
La dinamica del pestaggio ha coinvolto medici e pazienti
Durante le procedure di prassi e successivamente a un commento del tipo “un attimo solo”, il chirurgo Lucio Paesani ha avuto scaraventato contro una sedia. Quest’ultimo, in seguito all’analisi ortopedica dei danni riportati, dovrà assentarsi dal lavoro per almeno 15 giorni, in base a un accertato trauma cranico e multiple contusioni a un braccio. Felice Bicchetti, l’altro chirurgo del San Giovanni Bosco, è stato invece più fortunato, rimanendo illeso. Al momento in cui Paesani è stato aggredito, Bicchetti ha tentato il soccorso del suo collega, purtroppo inutilmente, in quanto l’intera fila di pazienti, come in una folla inferocita, ha seguitato con una lunga serie di lanci di oggetti e suppellettili.
Gli aggressori hanno rubato le cartelle cliniche per evitare il proprio riconoscimento
Per evitare l’identificazione da parte dei pubblici ufficiali degli aggressori, questi ultimi hanno sottratto dagli archivi i referti e le schede personali riconducibili alle proprie persone. In compenso Luigi De Paola, il direttore sanitario, spera nel circuito di videosorveglianza presente agli accessi del Pronto soccorso, il quale dovrebbe aver ripreso i volti di tutti gli utenti che al momento dell’accaduto sarebbero dovuti essere presenti.
Le indagini sono state assegnate ai Carabinieri
Attualmente i militari dell’Arma dei Carabinieri sono impegnati nelle indagini e già nelle prossime ore dovrebbero esserci sviluppi interessanti. Secondo alcuni medici sia l’evento in questione, sia il continuo stato di disordine e di affollamento delle corsie, dipende dall’assenza del Triage, ovvero il sistema di preselezione dei pazienti in base all’emergenza delle affezioni.
Il direttore sanitario è discorde dai medici sulle cause dell’accaduto
A non essere d’accordo con questi ultimi è il direttore sanitario De Paola, il quale sottolinea come il Triage sia un fattore di rischio ulteriore. Non sono mancate le occasioni in cui il Triage ha creato insofferenze e nervosismi pericolosi tra i pazienti, i quali lamentano sempre più, insieme alle accuse di alterigia e di modi boriosi e ingiustificati che il personale esprime nei confronti dei pazienti, una pessima qualità dell’assistenza, favoritismi e indisciplina.
L’esasperazione del tutto produce atteggiamenti deplorevoli e inopportuni da entrambe le parti ed è fuorviante leggere l’episodio come la diretta conseguenza della mancanza del Triage o delle basilari forme di sicurezza, anche se è vero che, comunque, “non c’è più un presidio fisso di polizia” da molto tempo ed esso “è aperto solo sporadicamente e mai durante la notte“.