La cultura a Napoli, si sa, non viene mai tutelata abbastanza. Sarà perché di monumenti, reperti archeologici e siti di interesse storico ce ne sono fin troppi, sarà perché incuria e degrado sono diventate parte dell’identità di una città che della bellezza un po’ mortifera e decadente ha fatto la sua bandiera, sarà perché i suoi abitanti sono, in fin dei conti, poco civili, ma l’immenso patrimonio culturale della nostra città, che si affaccia dietro ogni angolo di via, è continuamente oggetto di deturpazioni varie e atti di vandalismo di ogni genere.
Piazza del Plebiscito e piazza Bellini “bersagli” preferiti dai vandali
Oggi i riflettori della cronaca si accendono su due delle piazze più “amate” dai vandali: piazza del Plebiscito e piazza Bellini. La prima, con il suo colonnato di marmi bianchi, continua a essere la “lavagna” preferita dai writers cittadini, che anche a restilyng in corso (i lavori sono iniziati durante la scorsa estate) hanno trovato il modo di intrufolarsi tra le impalcature e dietro i teli che avvolgono il colonnato di san Francesco di Paola e “colorarlo” con scritte dal dubbio gusto. Le mura greche di piazza Bellini invece, meta prediletta di bevitori e bivaccatori del sabato sera, sono ormai da tempo immemore la pattumiera ufficiale per bottiglie di birra e rifiuti di ogni genere. Due siti, doppia vergogna.
Segnalazioni senza successo
Le condizioni di piazza Plebiscito e piazza Bellini sono state più volte oggetto di segnalazioni alle autorità da parte della stampa e anche dei singoli cittadini, ma senza grande successo. Il colonnato di piazza Plebiscito continua a essere imbrattato dai graffitari, sotto gli occhi indifferenti della Soprintendenza e della Curia, che proprio in piazza Plebiscito hanno i loro uffici, mentre le mura greche di piazza Bellini continuano a fare da sversatoio abusivo di munnezza.
“Date piazza del Plebiscito ai commercianti”, la provocazione della Radiazza
Oggi l’ennesima denuncia arriva da Gianni Simioli e Francesco Emilio Borelli della Radiazza, che lanciano la provocazione: “Consegnate la piazza ai commercianti”, suggerendo di dare il via libera alla colonizzazione della piazza con sedie e tavolini da bar, e passando agli esercenti anche la palla della sorveglianza della zona. Che poi è un po’ quello che propone anche il soprintendente Cozzolino, che ovviamente avendo le mani legate dai “vincoli” architettonici e paesaggistici non parla di bar a cielo aperto (giammai!) ma punta piuttosto sulla rivitalizzazione culturale della piazza, da trasformare in un polo di aggregazione che la cittadinanza possa imparare a vivere e amare, contrastando così le azioni teppistiche. Il rilancio dovrebbe essere pronto per l’estate 2015: questo il termine ultimo per la fine dei lavori di riqualificazione.
A piazza Bellini partono i lavori di pulizia
Notizie migliori all’orizzonte invece per le mura greche-pattumiera di piazza Bellini. Ricoperte da teli bianchi qualche mese fa, su iniziativa di alcuni cittadini in protesta contro il perenne degrado in cui versa l’area archeologica, oggi le millenarie mura di Bellini dovrebbero recuperare l’antico splendore grazie a un progetto del Comune e della Soprintendenza ai Beni Archeologici e Culturali, che prevederà la pulizia, con cadenza settimanale e a partire dal 24 marzo, delle mura antiche, ogni lunedì dalle 9 alle 13. Insomma, seppur distrattamente e con fondi – e impegno – limitati, l’amministrazione pubblica sembra intenzionata a dichiarare guerra ai vandali scendendo in campo con scope e palette, stucco a volontà e tanta, tanta pazienza. La domanda che tutti si pongono adesso è: riusciranno davvero i nostri eroi a inculcare nella mente del napoletano medio il basilare concetto di civiltà? E soprattutto: a lavori ultimati, quanto durerà questa pulizia?