di Anna Copertino
Esponente del teatro civile italiano, Mario Gelardi debutta come regista nel 1997 con “Una notte americana” di Arthur Miller e, nello stesso anno come autore e regista in “Tutte le donne”.
Il teatro di Mario Gelardi racconta storie a partire da testimonianze, da memorie, da fatti realmente accaduti ma lo fa attraverso una ben connotata specificità teatrale con la quale costruisce le sue messe in scena.
Nel 2002, ottiene con lo spettacolo “Malamadre” il Premio Flaiano e successivamnente, moltissimi riconoscimenti tra cui il Premio Ustica (2005) ed il Premio Girulà (2007) con “Quattro”, testo scritto con Giuseppe Miale di Mauro ed ispirato alla storia di Annalisa Durante. Sempre insieme a Giuseppe Miale Di Mauro è tra i finalisti del Premio Riccione per il teatro con “Becchini”, e si aggiudica il Premio Farsen per la drammaturgia con il testo “La vita come prima”.
Nel 2006, insieme ad Ivan Castiglione scrive e mette in scena “Idroscalo 93:racconto sulla morte di Pier Paolo Pasolini”.
Il 2007 è un anno importante nella carriera artistica di Mario Gelardi, insieme a Roberto Saviano è infatti autore e regista della versione teatrale del romanzo Gomorra, con cui ottiene numerosi riconoscimenti tra cui il Premio E.T.I. , Gli Olimpici del teatro, come migliore autore di novità italiana ed il Premio Enriquez.
Nel 2010, per il Napoli Teatro Festival, mette in scena lo spettacolo “La città di fuori”, tratto dal romanzo “La città perfetta” di Angelo Petrella e “Santos”, tratto da un racconto di Roberto Saviano e scritto con Giuseppe Miale di Mauro.
Sempre nello stesso anno pubblica il suo primo romanzo, “Liberami dal male”, sulla storia di Marco Marchese in cui affronta il tema della pedofilia in ambito ecclesiastico.
Accanto all’attività teatrale, tra il 2005 ed il 2011 assume la direzione artistica di alcuni
di Anna Copertino
Festival e Rassegne tra cui Teatri della Legalità (dal 2007 al 2010) ed il Festival Presente Indicativo (dal 2005 al 2010).
Nel 2011 fonda la Caracò Editore, dall’idea comune dei fondatori di dare cortpo e concretezza alla loro ossessione : fare libri.
Per la casa editrice, Caracó, si occupa della direzione editoriale ed ha curato “La giusta parte”, “Testimoni e storie dell’antimafia” (2011).
Nel 2012 torna in scena con Le guardie del suo corpo, spettacolo liberamente ispirato alle vicende dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Il teatro di Mario Gelardi, come lui stesso ha evidenziato, parte dall’esigenza come individuo, di raccontare la sua terra e quello che lo circonda: «Fondamentale è stato l’incontro con Roberto Saviano: la mia identità di autore di teatro civile si è profondamente radicata attraverso lo scambio umano e culturale che abbiamo. Io credo che a volte occuparsi di alcuni argomenti, nel mio caso la camorra, la pedofilia in ambito ecclesiastico, la morte di Pasolini o il terrorismo, diventa un modo di fare teatro politico. È chiaro che la strada che mi si è prospettata davanti è stata tutt’altro che semplice; spesso si confonde il teatro civile con quello di narrazione che per sua natura è più spartano. Cerco di utilizzare tutte le possibilità che il teatro mi offre per essere efficace nel racconto, la scena, la musica, il disegno luci, fattori fondamentali che aiutano un passaggio anche più coinvolgente per un pubblico e soprattutto per un establishment teatrale “spaventato” di toccare certi temi e a volte impaurito dalla possibilità che tali argomenti diventino popolari»
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