Da giugno a dicembre al Monaldi e ad uno screening su tale patologia. L’iniziativa, denominata “Porte aperte in pneumologia”, è stata promossa dai responsabili delle Unità I e II di Pneumotisiologia dell’Università Federico II presso il Monaldi, Alessandro Sanduzzi Zamparelli e Antonio Molino, con la consulenza scientifica di Maria D’Amato.
“Porte aperte in pneumologia” coinvolge circa 60 medici di medicina generale
“Continuiamo – sottolinea il manager dell’Azienda dei Colli Antonio Giordano – con questo progetto a perseguire l’obiettivo prioritario che ci siamo dati, allorchè decidemmo di aprire l’ospedale al territorio. Una volta a settimana, su indicazione dei medici di medicina generale, verranno effettuati controlli sui pazienti a rischio bronchite senza passare attraverso la prenotazione. Siamo certi che in tal modo crescerà sensibilmente la domanda di visite ed esami, e si potrà intervenire più rapidamente per il contrasto alla malattia”. Il programma parte inizialmente nella città di Napoli e coinvolge circa 60 medici di medicina generale, che valuteranno l’opportunità per i loro assistiti di prenotare una visita presso il Monaldi.
“Porte aperte in Pneumologia” perchè la diagnosi è fondamentale per intervenire in tempo
La Bronchite Cronico-Ostruttiva è attualmente una delle più importanti cause di morte nel mondo ed è la più comune causa di insufficienza respiratoria cronica e conseguente invalidità permanente. L’impatto della Bronchite Cronico-Ostruttiva sulla vita dei pazienti e sulla società in generale è nettamente sottostimato. La Bronchite Cronico-Ostruttiva comporta un significativo abbassamento della qualità di vita in persone ancora nel pieno della loro vita attiva, che, nelle fasi più avanzate della patologia si ritrovano bloccate in casa, devono dipendere dall’aiuto dei familiari e ricorrere all’ossigenoterapia con invalidità e mortalità precoci.
La diagnosi precoce è fondamentale per intervenire prima che la qualità di vita del paziente sia compromessa
sottoponendo a spirometria tutti i fumatori al di sopra dei 40 anni, anche in assenza di sintomi conclamati. Tutti i fumatori presentano infatti delle alterazioni di tipo infiammatorio e distruttivo, che la spirometria consente di mettere in evidenza. Questo permette al soggetto di comprendere quale sia il suo stato di salute polmonare e di modicare quanto prima il proprio stile di vita.