Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso accusato dell’omicidio di Ciro Esposito, reduce da una confessione inoltrata via fax alla Procura di Roma, rende pubbliche le foto delle sue ferite dall’ospedale Belcolle di Viterbo. Immagini pubblicate con l’intento di andare a sostenere la tesi secondo cui “Gastone” De Santis sarebbe stato coinvolto in una rissa, prima, come sostiene il Racis, di sparare a Ciro Esposito.
Le immagini, risalenti al 22 settembre, sono state pubblicate sul profilo Facebook di Stefano Piccheri, che si dice autorizzato alla diffusione. Prima di diffondere le foto in cui De Santis mostra le ferite procuratesi durante la rissa che ha visto il ferimento di Ciro Esposito, lo stesso Piccheri ha pubblicato le immagini della lettera di confessione che l’ultrà giallorosso ha inviato l’altro ieri alla Procura di Roma. Eccole:
Questi alcuni passaggi salienti della lettera di confessione: “Voglio dire che è vero, alla fine i colpi l’ho esplosi io ma senza mirare. Ero pieno di sangue dappertutto. Mi stavano ammazzando punto e basta. Non volevo uccidere proprio nessuno però purtroppo alla fine un ragazzo è morto. Sono uscito dalla Boreale dove vivo per chiudere il cancello perchè si sentiva un casino di bomboni e fumogeni e dentro stavano giocando i ragazzi. Non ho tirato nessuna bombone, quando sono uscito ho solo raccolto un fumogeno che stava per terra e l’ho tirato e ho strillato al conducente del pullman di levarsi da là quando ho visto che c’erano già casini. A quel punto mi hanno rincorso in trenta, forse di più. Ho provato a scappare, e già di spalle mi hanno preso e mi hanno dato le prime tre coltellate”.
“Hanno detto che volevo aggredire donne e bambini, mai fatto in vita mia. Mi stanno mettendo contro un’intera città come una guerra. La verità sta uscendo da sola e spero continuerà così. I medici mi hanno detto che rimarrò zoppo ma soprattutto ho paura per me e per i miei familiari. In questi mesi ho sentito di tutto, come se fossi un mostro. I giornali hanno pubblicato foto di mio padre, e su internet hanno messo pure l’indirizzo di casa dei miei. Dicono che le coltellate me le sono fatte tramite i servizi segreti, ma non è vero”.
Parole che fanno discutere, ma che non convincono la madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi, e nemmeno Angelo Pisani, il legale della famiglia Esposito, che commenta così: “Non si può giustificare che un detenuto per fatti così gravi abbia tanta libertà e non si limiti a difendersi tramite i suoi avvocati, anzi chiediamo che si apra un’inchiesta che chiarisca come è possibile che il De Santis riesca così facilmente a comunicare con l’esterno e soprattutto che si garantisca rispetto e giustizia per le parti”.
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