Valeria Golino e “Martin Eden” trionfano di David di Donatello 2020
“La Campania del Cinema – spiega il presidente della Regione, Vincenzo De Luca – è stata protagonista anche quest’anno alla cerimonia di consegna dei David di Donatello. Una serata speciale che ha confermato la qualità dei nostri talenti, ma anche l’importanza della strategia di valorizzazione della cultura cinematografica che la Regione ha sostenuto e continuerà a sostenere, a partire dai fondi stanziati grazie alla legge “Cinema Campania” del 2016, che ha contribuito a imprimere una svolta all’intero comparto. Un comparto duramente colpito dagli effetti della pandemia, insieme all’intero mondo della cultura e dello spettacolo. La Regione – ha aggiunto De Luca – è impegnata proprio in questi giorni a un dialogo e confronto costruttivo proprio per affrontare tutte le problematiche e le criticità emerse negli ultimi due mesi. Sono già in corso contatti con le varie categorie e dalla prossima settimana metteremo in campo iniziative di ascolto e confronto con tutti i protagonisti di un settore importante e qualificante della nostra regione“.
Ai “David”, motivo di orgoglio, non è solo l’affermazione di Valeria Golino, napoletana, quale miglior attrice non protagonista per “5 è il numero perfetto” di Igort, che ha ricevuto un contributo con i fondi del Piano Cinema Campania del 2017; ma anche il riconoscimento ottenuto da “Martin Eden” per la miglior sceneggiatura non originale firmata da Pietro Marcello e Maurizio Braucci, un film che abbiamo sostenuto grazie al Piano Cinema del 2018. Entrambi i film erano aspiranti vincitori per diverse categorie di premi. Igort era candidato come miglior regista esordiente – spiega Rosanna Romano, direttore generale per le Politiche culturali e il Turismo della Regione Campania – mentre due personalità di spicco della cinematografia italiana, i campani Toni Servillo e Carlo Buccirosso, per la stessa opera, concorrevano rispettivamente come miglior interprete e miglior attore non protagonista.
Inoltre “Martin Eden” di Pietro Marcello aspirava alla statuetta del David, tra l’altro, anche come miglior film e per la regia.
Tutti veri testimoni di eccellenza.