
Centinaia di persone si sono radunate in Largo San Giovanni Maggiore, a Napoli, davanti alla sede dell'Università Orientale per protestare contro il coprifuoco e la prospettiva di lockdown, 23 ottobre 2020. ANSA
Stiamo ancora contando i danni della follia scatenata venerdì sera.
Lo dichiarano il Presidente de Giovanni, l’Assessore Chiosi ed il Presidente della Commissione Commercio Diego D’Alessio.
Quanto accaduto – dichiarano i tre esponenti della Municipalità 1 – è a dir poco vergognoso. Ci teniamo a ribadire che quel tipo di protesta non rappresenta affatto il mondo delle attività produttive che semplicemente voleva lanciare un grido di dolore e di aiuto, manifestando con compostezza e fermezza. I commercianti e tutto il comparto delle aziende della Municipalità sono davvero in fortissima difficoltà e non meritano questo atteggiamento provocatorio da dittatore cubano del governatore che scarica tutte le colpe di quanto sta accadendo solo sui cittadini, colpendo ancora una volta tutte le attività produttive che a stento e con grandi sacrifici erano appena riusciti a ripartire.
Se De Luca – continuano De Giovanni, Chiosi e D’Alessio – come massima autorità sanitaria ritiene che per rallentare il contagio sia necessaria una chiusura generalizzata, allora deve anche prima di tutto prevedere, con il Governo, forme serie ed immediate di sostegno. E deve anche spiegare perché, da maggio ad oggi, non abbia adottato alcuna iniziativa per potenziare realmente la sanità campana. Perché è ovvio che dietro i provvedimenti di chiusura vi è la paura del collasso del sistema sanitario che condannerebbe a morte migliaia di campani dimostrando in maniera chiara che le colpe non sono dei cittadini ma di chi amministra tuttora e ha amministrato la sanità negli ultimi 5 anni.