De Giovanni (Prima Municipalità): “Via Croce Rossa diventerà via Teresa Filangieri”

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Teresa Filangieri è stata la donna che alla fine dell’Ottocento ha realizzato a Napoli il primo ospedale chirurgico pediatrico italiano

Via Croce Rossa diventerà via Teresa Filangieri. Lo ha stabilito la Commissione per la Toponomastica del Comune di Napoli su proposta della Consulta Pari Opportunità della I Municipalità. Teresa Filangieri è stata la donna che alla fine dell’Ottocento ha realizzato a Napoli il primo ospedale chirurgico pediatrico italiano, intitolandolo a sua figlia Lina Ravaschieri, morta a 12 anni. L’ospedale si trovava nell’edificio che oggi ospita la sede amministrativa dell’Azienda Ospedaliera Santobono Pausilipon il cui accesso è su via Croce Rossa. Dare il nome di Teresa Filangieri a quella strada è il giusto riconoscimento a una donna di valore che si è spesa per il bene comune.

«Sono particolarmente orgoglioso di annunciare questa intitolazione – dichiara Francesco de Giovanni di Santaseverina, presidente della I Municipalitàperché è una delle iniziative della Consulta delle pari Opportunità della Prima Municipalità, presieduta dalla professoressa Francesca Galgano e intitolata ad una donna Stefania Pisani che è stata un’autentica combattente, soprattutto nelle idee che continuano ad andare avanti anche senza di lei. Proprio come Teresa Ravaschieri Filangieri, una donna moderna che per prima progettò e realizzò un ospedale di chirurgia pediatrica mostrando una visione del futuro davvero incredibile per la fine dell’Ottocento. La proposta è partita da un’altra donna, che mi piace nominare, la dottoressassa Federica Minaci già presidente del CUG dell’Azienda Ospedaliera Nazionale Santobono Pausillypon di Napoli, dove il 16 maggio 2019 abbiamo organizzato un convegno proprio con la Consulta delle pari opportunità, dal titolo evocativo: “Una donna per la città: Teresa Ravaschieri Filangieri”.

E alla nostra amata città la Prima Municipalità dedica questo piccolo tassello che spero sarà il primo di vari altri, per riconoscere anche così ai cittadini il loro diritto alla città».