De Laurentiis indagato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale

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Di certo questo Napoli che va a gonfie vele ci avrà fatto dimenticare del tutto l’episodio risalente a quattro mesi fa e avvenuto all’aeroporto di Capodichino, dove sotto gli occhi di numerosi testimoni si scontrò duramente con un poliziotto in servizio che gli impediva di passare. De Laurentiis oltre ad usare le seguenti parole “Lei se ne può andare. Non ho bisogno di lei né della sua scorta, vada a fare servizio da un’altra parte”, usò anche un braccio, un gomito, per farsi largo. Come si legge su Repubblica, quell’episodio è ora in un avviso di chiusura delle indagini preliminari. Il patron del Napoli è indagato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

L’aggressione di De Laurentiis

Era luglio, esattamente il giorno 11. De Laurentiis dopo aver trascorso la giornata in barca, la stessa che poi pochi mesi fa ha preso fuoco, era pronto per raggiungere i suoi ragazzi in Trentino, a Dimaro, luogo del ritiro del Napoli. Solo che lui e le sue 18 persone al seguito, di fare la fila per l’imbarco non gli andava. De Laurentiis allora protesta e viene accontentato. Via allora attraverso il il varco dell’equipaggio, un’eccezione alla regola che non andrebbe mai fatta, sopratutto di questi tempi dove la sicurezza non può avere gli occhi chiusi su nessuno. De Laurentiis però poi rilancia e chiede ad un poliziotto di farsi portare i bagagli. Questi si rifiuta, d’altronde non è compito suo e…

“Lei, vada a fare servizio da un’altra parte”, dice il patron del Napoli, che non contento spinge via il poliziotto e con un gomito lo colpisce alla gola. Tutto ciò per impedirgli di accompagnarlo. Al sostituto commissario sono poi riscontrate lesioni guaribili in cinque giorni e quest’ultimo giustamente sporge anche denuncia. Il caso arriva inoltre anche all’orecchio della Silp Cgil, che in merito scrive: “Se De Laurentiis giunge ad aggredire fisicamente i poliziotti provocando loro contusioni e lesioni, è mortificante per i lavoratori della polizia e ignobile per chi si crede al di sopra della legge. La polizia è al servizio dei cittadini e non, come crede De Laurentiis, dei privati, addirittura con mansioni di ‘domestico’”. Infine, ascoltato dal pm, la spiegazione di De Laurentiis è stata: “Colpa del nervosismo”. In quanto in questi giorni la tifoseria lo contestava aspramente per il calciomercato.