“Recuperando quello che mi è stato impedito la volta scorsa, sulla vicenda giudiziaria, la Magistratura vada avanti come sempre senza guardare in faccia nessuno e faccia il suo lavoro in piena autonomia. Noi esprimiamo pieno sostegno all’azione della Magistratura e piena fiducia. Sollecitiamo tempi rapidi, come è ovvio, perché si concludano le indagini preliminari, ma la posizione della maggioranza e del governo regionale è questa”. Lo ha dichiarato Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, intervenendo al Consiglio regionale, sull’inchiesta che coinvolgerebbe il suo ex capo della segreteria Nello Mastursi.
De Luca: “Garantire al Presidente eletto diritto di parola nell’aula del Consiglio”
“Chiedo ancora alla Presidente – ha aggiunto il governatore – che per la prossima volta sia garantito al Presidente eletto il diritto di parola in quest’aula. Qualche collega ha eccepito facendo riferimento ai regolamenti. Domando al Presidente del Consiglio regionale a quale articolo di quale regolamento risponde il diritto di appollaiarsi su questi banchi impedendo la vita democratica di un’istituzione. Anche questo è bene che sia pubblicizzato quanto più possibile”. De Luca, prende la parola in Aula, non tralasciando un attacco ai pentastellati che in un precedente Consiglio avevano occupato le poltrone della Presidenza impedendo al governatore di prendere la parola.
“C’è ancora un procedimento in corso – ha affermato, tornando sul caso Mastursi – io non intervengo nel merito per una ragione ovvia di rispetto per l’autorità giudiziaria e anche perché non sono a conoscenza di questioni di merito. Per quello che si è appreso, pare che un ‘soggetto creativo’, attraverso un colloquio con una Segreteria, nel caso specifico la mia, abbia tentato di esercitare qualche interferenza, diciamo così, sulle decisioni da assumere in relazione all’organizzazione della sanità campana. Il responsabile della mia Segreteria, come sapete, non ha più nessun incarico per ragioni ovvie di opportunità, non per ragioni di merito, e di rispetto per l’iniziativa giudiziaria. Per il resto non c’è assolutamente da aggiungere. Il soggetto in questione non è conosciuto a nessuno di noi, non si sa chi sia e per quello che capisco credo sia veramente un personaggio bizzarro, perché se il tentativo era quello di influenzare una decisione del Tribunale civile di Napoli in relazione alla legge Severino sparava con pistole ad acqua perché il Tribunale di Napoli si era già pronunciato alcune settimane prima in relazione alla vicenda De Magistris, quindi era del tutto evidente che non poteva smentire se stesso, quindi l’orientamento era già acquisito”.
De Luca: “Non siamo disposti a subire ricatti o pressioni”
“Se qualcuno immaginava di dire ‘io condiziono l’orientamento’ stava venendo fumo, ma in ogni caso questo è parte del lavoro che spetta alla magistratura”. Il numero uno di Palazzo Santa Lucia ha ribadito che: “per questa vicenda e per il futuro, questa amministrazione non è disponibile a subire né pressioni né ricatti da parte di nessuno sulla faccia della terra. Che sia chiaro per oggi e per il futuro se qualcuno dovesse avere qualche idea balzana. Se si è determinata una pressione nei confronti dell’autonomia dell’istituzione regionale, io mi aspetto la solidarietà del Consiglio regionale e dei Consiglieri regionali, non altro. In terzo luogo noi siamo impegnati sulla frontiera della trasparenza e della correttezza, oltre che della legalità e legittimità degli atti”.
“Abbiamo, definito un’intesa con l’autorità anticorruzione, abbiamo cercato di intervenire su procedure che riguardavano alcune nostre società, mi riferisco a Soresa, per le quali abbiamo interesse ad accendere i riflettori su tutto, a cominciare dalle gare di importo magari di mezzo miliardo di euro per pulizie, manutenzioni e cose di questo tipo”. “Il mio auspicio ovviamente – ha poi concluso – è che tutto si concluda quanto prima possibile perché comprendiamo tutti che questo non può durare a lungo per la difesa della nostra istituzione. Per il resto siamo assolutamente tranquilli e mi aspetto la solidarietà dei colleghi, non altro, rispetto a eventuali tentativi di pressione esterna sull’istituzione, non su di me”.