Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris ha parlato, sul palco di Cosmopolitica a Roma della sua esperienza da primo cittadino partenopeo e delle prossime amministrative: “Napoli non è Ginevra, non è diventata Berna, ci sono ancora un sacco di problemi e per questo ci ricandidiamo. Voglio provare a darvi questa fotografia: una città che in 5 anni è rimasta autonoma, non ha ceduto al compromesso morale. Non abbiamo giornali, non abbiamo lobby, partiti forti, soldi, siamo accerchiati istituzionalmente da molto tempo, a cominciare dal commissariamento su Bagnoli poi i tagli e le discriminazioni”.“Quando abbiamo ereditato Napoli, – ha continuato – il Comune aveva un miliardo e mezzo di debito ma ora non abbiamo più crediti non esigibili in bilancio, paghiamo a sessanta giorni e la gente inizia a partecipare alle nostre gare. Siamo stati l’unica città italiana che ha rispettato il referendum sull’acqua pubblica ed abbiamo assunto 370 maestre a tempo indeterminato perchè la lotta alla mafia si fa innanzitutto nelle scuole non con l’esercito”. E a tal proposito, si rivolge anche al ministro Angelino Alfano: “A sentire sono tutti per la questione morale ma tra il dire si e metterti veramente contro la camorra, la camorra dei colletti bianchi, i grandi partiti, le cricche e le masso-mafie non basta un click sui social”.Infine, il primo cittadino ha concluso lanciando un messaggio al premier Matteo Renzi: “A Napoli si è creata un’esperienza di autogoverno. Lo dico a Renzi, lo dico a tutti e lo dico anche a me stesso: Napoli è fuori controllo perché quando liberi le energie in una città libertaria come Napoli, un pò anarchica ,con tanta sete di giustizia e tanta sofferenza è il popolo che sta trovando la sintesi. La rivoluzione non la fanno i governi ma la fanno i popoli. A Napoli sta nascendo uno zapatismo in salsa partenopea, un podemos partenopeo. Viva il popolo!”.