Alle ore 13 in punto il presidente del Tribunale di Napoli Ettore Ferrara ha proclamato Luigi de Magistris sindaco di Napoli. Prende il via ufficialmente oggi quindi il secondo mandato di de Magistris da primo cittadino. La cerimonia di proclamazione si è tenuta nel Saloncino dei Busti di Castel Capuano, dove già il primo giugno 2011 l’ex pm era stato proclamato sindaco per la prima volta.
“E’ un’emozione enorme e diversa” ha detto de Magistris. “Cinque anni fa – ha ricordato – entrai qui un po’ incredulo, non mi sembrava vero di poter diventare sindaco di Napoli. Adesso c’è la maturità e tanto senso di responsabilità”.
“I napoletani – ha sottolineato – mi hanno affidato, tra virgolette, le chiavi della città dopo 5 anni di governo e avverto tutta la carica e la responsabilità. Farò di tutto per non deludere nessuno e, anzi, per recuperare chi è ancora diffidente e chi in qualche modo ha solo la speranza ma non vede il cambiamento”.
Una giornata di festa resa però triste dalla notizia della morte di Nicola Pasquino, figlio del presidente uscente del Consiglio comunale di Napoli Raimondo Pasquino, ex rettore dell’Università di Salerno. “Ci stringiamo tutti attorno a lui – ha detto de Magistris – gli ho comunicato la vicinanza mia personale, della Giunta, del Consiglio e di tutta la città. Oltre che un grandissimo presidente del Consiglio comunale e un leale alleato politico, in questi cinque anni è diventato anche un amico personale e sono molto rattristato per questa immane tragedia che l’ha colpito”.
Il secondo mandato da sindaco di Napoli di Luigi de Magistris ripartirà dalla stessa Giunta che ha concluso il primo. Ma, ha precisato rivolgendosi alla sua squadra, “nessuno si adagi”. Ha spiegato il primo cittadino: “Se squadra che vince non si cambia, ovviamente vale anche che squadra che non migliora si cambia. In questi 5 anni abbiamo raggiunto un risultato straordinario, nessuno si aspettava che saremmo potuti diventare la prima città per turismo e cultura, un esempio di moralità pubblica, di riscatto morale e di partecipazione popolare così diffusa”.
Ma, ha sottolineato, “nessuno si adagi perché Napoli non è diventata il paradiso terrestre. Ci sono tanti problemi, tanto inferno e tanto purgatorio. Ora si deve solamente migliorare, non mi accontento della stagnazione. Se 5 anni fa l’obiettivo era togliere i rifiuti, ora si deve lavorare perché non ci siano più erbacce, carte sporche, i pezzi di non cura che ci sono nella nostra città”. Per questo, ha concluso, “mi aspetto il massimo da tutti perché sui fatti giudicherò le persone che si metteranno accanto a me a lavorare”. (adnkronos).
This post was published on Giu 27, 2016 15:33
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