Se Guglielmo da Baskerville avesse intercettato De Somniis durante l’incendio della biblioteca dell’abbazia in cui è ambientato Il nome della Rosa, lo avrebbe, per salvarlo, nascosto sotto la tonaca.
De Somniis è, infatti, un manufatto di grande pregio, di quelli che si possono trovare nelle biblioteche medievali, secretati fra i libri in odore di eresia. E qual è, in questo caso, l’eresia? Sostenere che il sogno è più potente della ragione, sua ancella, perché, sostiene Grasso, “i sogni sono più realisti del re”.
Mimmo Grasso, flegreo d’adozione, sottolinea nelle sue rare biografie di essere il prodotto di tutto il Sud Italia: nonno pugliese, nonna siciliana, padre calabrese, madre napoletana. Da molti anni edita a tiratura limitata, in tandem con artisti visivi, in quanto preferisce, come Valéry, “essere letto cento volte da uno solo che una sola volta da cento”. Intensa la sua produzione saggistica oltre che poetica ed è un’eminenza grigia della Patafisica, la “Scienza delle soluzioni immaginarie” fondata da Alfred Jarry.
Con De Somniis Grasso gestisce personalità e sogni multipli, sul modello degli “insiemi infiniti” di Matte Blanco e si inerisce in una lunga tradizione, che va da Aristotele (de Dininatione) a Borges. Il volume, dunque, rappresenta la maturità di “uno dei più grandi poeti visionari viventi” (Antonio Vitolo).
Grasso risogna tre famosi sogni di Cartesio quando, militare sulle rive del Danubio, febbricitante, proprio lui, il padre del razionalismo, incontrò il cogito durante un delirio e uno squarquoio.
Si tratta di un testo destinato a rimanere nella storia della poesia e che si declina sui versanti filosofico, cognitivo, analitico.
L’edizione, tirata in trenta esemplari, reca una incisione e tre acqueforti di Mario Persico nonché contributi di Dario Giugliano, docente di estetica, e di Antonio Vitolo, psicanalista. Ogni dettaglio è significante: la carta è l’ultimo lotto dell’etnea Alcantara; il carattere tipografico scelto è il bembo, lo stesso usato da Aldo Manuzio per stampare Il sogno di Polifilo.
Mimmo Grasso è poeta, saggista ed eminenza grigia della Patafisica. Grasso ha sempre avuto frequentazioni col mondo analitico. Di seguito, alcuni versi, esempi di carattere junghiano:
Anima
la bella addormentata sognava il principe azzurro
il principe azzurro la baciò.
il principe azzurro si svegliò.
Animus
la bella addormentata
sognando baciò il principe azzurro.
il principe si trasformò in rospo.
This post was published on Dic 15, 2021 9:29
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