Sabato 7 aprile si è tenuta la prima Assemblea Regionale di DiEM25, Democracy in Europe Movement, presso la sede di DeMa Salerno.
Circa 60 partecipanti hanno animato il dibattito dalle 11:30 alle 14:30, discutendo dell’Europa e delle nuove prospettive programmatiche proposte dal movimento che vede tra i membri del suo advisory panel personalità come Yanis Varoufakis, Lorenzo Marsili, Ken Loach, Barbara Spinelli, Naomi Klein, Julian Assange, Berardo Carboni.
Stefano Bifulco del collettivo locale salernitano, e Renato Votta, del collettivo locale napoletano, introducono la discussione raccontando le tappe storiche dell’esponenziale crescita del progetto politico: il 10 marzo a Napoli si è deciso di hackerare l’establishment europeo creando una confluenza di partiti e movimenti europei (DiEM25 (EU); DemA (Italia); Génération.s (Francia); LIVRE (Portogallo); Razem (Polonia); Alternativet (Danimarca); MeRA25 (Grecia); Bündnis DiEM25 (Germania), European Green Party (EU); European Party of the Left (EU); PCF (France); Levica (Slovenia); Nova Ljevica & Zagreb je naš (Croazia), DiB (Germany); Demos (Romania), Barcelona en comù), i quali si presenteranno alle elezioni del 2019 con la stessa bandiera e con un unico programma in tutti gli stati europei.
E’ stato poi presentato il coordinamento regionale provvisorio composto da Gennaro Zezza, Dante Santoro, Maria D’Onofrio, Alessandro Citarella.
L’obiettivo? Strutturarsi e radicarsi al meglio nei territori, con attività che possano declinare localmente tematiche e policies innovative come piano antipovertà e green new deal, dividendo\reddito universale e piano verso una nuova assemblea costituente europea.
Nell’ultimo mese si sono tenute assemblee regionali in tutta italia. Il movimento è in forte crescita, genera entusiasmo ed attrae le simpatie di molte piattaforme politiche italiane e non solo. Il treno è partito, ma le porte sono aperte: c’è bisogno di un nuovo movimento politico con la testa in Europa e i piedi nei territori. Un movimento coerente e credibile, che nasca dall’unione di persone e non di sigle.
L’Europa sarà cambiata e democratizzata o si disintegrerà, sta già accadendo.
Ma forse c’è ancora una speranza. Carpe DiEM!