Difesa della libertà di stampa, ma il rispetto? Il Corriere della Sera lo dimentica (FOTO)

Il Corriere della Sera pubblica ‘Je suis Charlie.Matite in difesa della libertà di stampa’. Per farlo ha "rubato" le vignette di alcuni disegnatori italiani

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Difesa della libertà di stampa, ma il rispetto? (FOTO)

Esce oggi, giovedì 15 gennaio, in edicola “Je suis Charlie. Matite in difesa della libertà di stampa“, un editoriale del Corriere della Sera con Rizzoli Lizard, che raccoglie tutte le vignette più significative, realizzate da famosi fumettisti italiani, in occasione della terribile tragedia accaduta alla redazione del Charlie Hebdo. 300 disegni raccolti in un volume che si può trovare in edicola, in fumetteria o in libreria al prezzo di 4,90 euro e l’intero ricavato della vendita sarà devoluto alla redazione della rivista francese. Un nobile gesto, certo, peccato che il Corriere della Sera si sia appropriato indebitamente di queste vignette senza chiedere il permesso a nessuno degli autori, o quasi. Una difesa della libertà di stampa solo di facciata, quindi, poiché il rispetto per coloro che lavorano nel settore è stato messo da parte.

Il Corriere della Sera si batte in difesa della libertà di stampa ma dimentica il rispetto verso gli autori: ecco la risposta dei fumettisti italiani

Leo Ortolani, Roberto Recchioni, Giacomo Bevilacqua e Jenus sono solo alcuni dei disegnatori italiani “derubati” dal Corriere della Sera. La loro indignazione è stata sciorinata sui social network su cui hanno pubblicato vignette contro il famoso giornale italiano. Giacomo Bevilacqua, autore di A Panda Piace, è anche intervenuto su wired.it per sottolineare la sua rabbia: “Premesso che la mia vignetta, e tutte le altre, sono state realizzate in un momento ben preciso e con uno scopo ben preciso, quello della solidarietà, io non riesco a capacitarmi del fatto che una delle principali testate giornalistiche italiane si sia arrogata il diritto di rubare le suddette immagini per usarle a scopo di lucro. Quello che lamentano i fumettisti derubati, non è solo il fatto di non essere stati nemmeno avvisati dal Corriere, ma che quest’ultimo abbia anche pubblicato i propri lavori in pessima qualità e a bassa risoluzione. Adesso tutti pretendono delle scuse formali dal giornale. Ecco lo sfogo di Leo Ortolani postato sulla sua pagina Facebook e accompagnato da un disegno che recita Io non sono il Corriere: “Sai cosa ho fatto di recente? Ho scoperto che IL CORRIERE DELLA SERA ha preso le vignette che tanti autori italiani hanno pubblicato per solidarietà ai colleghi francesi e ci si è fatto un bel libretto da vendere a euro 4,90. E quando dico che le ha prese, intendo dire che le ha prese senza chiedere niente a nessuno. Tipo che avete un motorino, vi girate, non c’è più. Ve lo ha preso il Corriere della Sera per farci un giro. A scopo di beneficenza, eh? Il motorino è sempre vostro. Ora. Io sarò anche un povero geologo che fatica a stare al mondo, ma qui si comincia a perdere il senso delle cose.Chiedimelo. Magari ti dico di sì. Luca Bertuzzi di WOW, lo Spazio Fumetto di Milano me lo ha chiesto, se poteva usarla per esporla, gli ho detto di sì. Lo vedi, come è semplice, quando si è tra persone educate? Ma tu, Corriere della Sera sei venuto qui, hai preso una foto (UNA FOTO!!) di un disegno che ho messo in rete fotografandolo con il cellulare, perchè non ho lo scanner attaccato al sedere e a volte si fanno dei disegni sulla spinta emotiva, come quello, e si pubblicano in qualche modo, per fare sapere che quello che è successo ti ha colpito e molto, e tu, dicevo, Corriere dei Piccoli, vieni qui e te la prendi. Una foto. E te la stampi. A bassa risoluzione, ovvio. Che oltretutto non è che mi fai un favore, pubblicando una foto di un mio disegno, a bassa risoluzione. Nemmeno la decenza del controllo artistico. Nemmeno quella. Che Luca Bertuzzi mi ha chiesto la cortesia di un file ad alta risoluzione. E gliel’ho mandato. Ora, corriere dell sera, ti insegno come fossi mia figlia, che però lei ha otto anni, è nata nel 2006, può succedere, tu invece sei nato nel 1876, dice wikipedia, non si capisce cosa tu abbia imparato in tutto questo tempo. Facciamo così. Ora, uno dei tuoi redattori, magari lo stesso che si è premurato di venire a prendere le cose senza chiedermele, viene qui e si scusa. Davanti a tutti. Mica che scrivi che “sei a disposizione degli aventi diritti”. Eh, grazie al ciuffo. Mi prendi il motorino e ora dici che me lo devo pure venire a riprendere a casa tua. Adesso, tipo della sera, vieni qui e ti scusi per quello che hai fatto. Tranquillo, nessuno ti sparerà. Non hai mica fatto satira”.

Ecco le vignette dei fumettisti italiani in risposta al furto del Corriere della Sera: