Disoccupati dei consorzi occupano Palazzo San Giacomo

I disoccupati dei consorzi protestano contro il Comune e occupano Palazzo San Giacomo. Scavalcando i cancelli e sorprendendo gli agenti di guardia raggiungono il secondo piano.

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I disoccupati dei consorzi occupano Palazzo San giacomo, oltrepassando il vacuo confine degli insulti

I disoccupati dei consorzi replicano le loro manifestazioni di protesta e disperazione nei confronti delle autorità e, attualmente, occupano Palazzo San Giacomo. Dopo aver sorpreso gli agenti di guardia della Polizia di Stato e della Polizia municipale, i disoccupati hanno scavalcato il cancello hanno marciato con passo svizzero al secondo piano del Palazzo.

Spianata la strada e liberatisi degli agenti di guardia al Palazzo i disoccupati scavalcano i cancelli

Nelle settimane passate un’altra manifestazione dei consorzi di bacino aveva preso di mira la politica del Comune di Napoli, ma più che altro sembrava una semplice messa in scena, meri insulti catapultati contro i muri di pietra  che ospitavano la prima seduta del Consiglio della Città metropolitana di Napoli nel Complesso di Santa Maria la Nova.

Dalle manifestazioni di piazza alle occupazioni di sedi istituzionali del potere

Il 3 novembre l’appena ritornato sindaco ebbe una pesante contestazione, soprattutto nel momento in cui iniziava a presiedere al Consiglio della Città metropolitana, la nuova istituzione amministrativa, accolta da una Napoli allo stremo e dagli esasperati lavoratori dei consorzi di bacino di Napoli e Caserta, addetti alla raccolta dei rifiuti.

La storia si trascina dal lontano 2011 e con l’abolizione della Provincia si aggrava

Con una datata intervista esclusiva di Road tv Italia del lontano 2011 ricordiamo che l’agitazione dei laoratori del Consorzio unico di Bacino di Napoli e Caserta, chiedono una soluzione da oltre tre anni. Le mobilitazioni iniziarono dopo che dal 1 gennaio 2012 i circa 2000 lavoratori del Consorzio avrebbero dovuto confluire in SAPNA, la società della Provincia che si occupa di smaltimento rifiuti. Tuttavia dopo l’abolizione della Provincia di Napoli le cose non sono migliorate e la crisi è rimasta.

Secondo alcune dichiarazioni dei manifestanti attualmente i servizi di raccolta differenziata sono stati esternalizzati in favore di cooperative dipendenti alla Gesco e a cooperative proposte dal Cardinale Sepe.