Disservizi su linea fissa e internet: AGCOM introduce nuovi indennizzi per i consumatori

0
1702

Novità importanti su come ottenere gli indennizzi in caso di disservizi. Un euro per ogni giorno di ritardo. Si arriva a cinque per i ritardi nella portabilità del numero

L’utilizzo della telefonia e dei sistemi internet è diventato parte integrante della nostra vita quotidiana privata e lavorativa e, di conseguenza, i rapporti con le compagnie telefoniche diventano sempre più stretti e spesso controversi. Importanti novità per i consumatori in questo senso sono state fornite da AGCOM che, dopo tanti anni, ha modificato la tabella degli indennizzi che i consumatori potranno richiedere in caso di disservizi dei loro servizi di telefonia, Internet e TV.

Gli indennizzi in caso di disservizi

Un euro per ogni giorno di ritardo. Si arriva a cinque però per i ritardi nella portabilità del numero. Ecco la grande novità su cui AGCOM ha messo mano dopo quasi 8 anni.

Altra novità  riguarda le controversie sulla responsabilità tra gli operatori per guasti e disservizi subiti dagli utenti. Il regolamento, per la prima volta, stabilisce che gli operatori devono pagare gli utenti in modo proporzionale alle proprie responsabilità che, eventualmente, andranno definite dalla procedura di conciliazione.
Non cambiano le cifre base per i casi di guasto: 5 euro per ogni giorno di assenza totale del servizio telefonico; 2,50 euro per ogni giorno di malfunzionamento e 7,50 euro dovuti per ogni giorno di sospensione amministrativa del servizio o di ritardo nell’attivazione.

I casi per ottenere gli indennizzi

1) In caso di ritardo nell’ attivazione del servizio rispetto al termine massimo previsto dal contratto o di ritardo nel trasloco dell’utenza, gli operatori sono tenuti a corrispondere un indennizzo per ciascun servizio non accessorio pari a euro 7,50 per ogni giorno di ritardo. Nel caso di servizi accessori è applicato per ogni giorno di ritardo l’importo di euro 2,50 fino a un massimo di euro 300 per ciascun servizio accessorio; se il ritardo riguarda esclusivamente servizi gratuiti si applica l’importo di euro 1 per ogni giorno di ritardo, fino a un massimo di euro 100 per ciascun servizio.

2) Nel caso di sospensione o cessazione amministrativa di uno o più servizi avvenuta senza che ve ne fossero i presupposti, ovvero in assenza del previsto preavviso, gli operatori sono tenuti a corrispondere un indennizzo, per ciascun servizio non accessorio, pari a euro 7,50 per ogni giorno di sospensione.

3) In caso di completa interruzione del servizio per motivi tecnici, imputabili all’ operatore, sarà dovuto un indennizzo, per ciascun servizio non accessorio, pari a euro 6 per ogni giorno d’interruzione.

4) Nei casi di servizi accessori o di profili tariffari non richiesti, l’indennizzo è applicato in misura pari a euro 2,50 per ogni giorno di attivazione. Nel caso di fornitura non richiesta di apparecchiature terminali o di SIM si applica un indennizzo forfettario di euro 25. L’omesso o errato inserimento dei dati relativi all’utenza negli elenchi  comporta il diritto dell’utente a ottenere un indennizzo, da parte dell’operatore responsabile del disservizio, pari a euro 200 per ogni anno di disservizio.

Come richiedere l’indennizzo

L’ utente deve segnalare il disservizio alla compagnia telefonica entro tre mesi. L’operatore di riferimento erogherà entro 45 giorni quanto dovuto in automatico per i casi di tardata attivazione e sospensione amministrativa. L’indennizzo sarà erogato in bolletta come sconto, oppure per le utenze prepagate sarà erogato come accredito. Per i disservizi televisivi non è previsto un indennizzo automatico.

Come agire legalmente contro la compagnia telefonica

Prima di esperire azione legale contro una compagnia telefonica la legge stessa sancisce l’obbligatorietà del tentativo di conciliazione per risolvere la controversia senza sostenere i costi  di un’ azione legale.

La conciliazione può essere esperita presso gli organismi appositamente creati e competenti nella materia delle telecomunicazioni  presso i Comitati regionali per le comunicazioni (Corecom) presenti su tutto il territorio nazionale. L’utente che vuole perseguire questa strada dovrà presentare istanza al Corecom territorialmente competente.

Il procedimento di conciliazione è completamente gratuito e, una volta presentata la relativa istanza, l’utente riceverà una comunicazione contenente la data dell’udienza di conciliazione.

Se la conciliazione ha esito positivo, viene redatto il relativo verbale di conciliazione che costituisce titolo esecutivo e le parti potranno utilizzarlo al fine di attivare un’eventuale procedura esecutiva in caso di inadempimento; al contrario se la conciliazione dovesse invece avere esito negativo, tale esito sarà riportato nel verbale, il quale sarà comunque sottoscritto dalle parti. A questo punto l’utente potrà decidere, alternativamente, se: inviare una nuova istanza all’Agcom o al Corecom per richiedere l’emanazione di un provvedimento di definizione e, nel caso in cui anche tale procedimento abbia esito negativo, adire le vie legali; oppure fare direttamente causa alla compagnia telefonica innanzi al giudice di pace (controversia di valore inferiore a 5mila euro) o al tribunale territorialmente competente.

Previous articleAncelotti: “Vogliamo far bene in coppa. Il razzismo è un problema culturale”
Next articleExtracomunitario ucciso a Napoli, fermato 29enne
Paolo Esposito
Mi chiamo Paolo Esposito ed ho 29 anni. Sono di Napoli e ho conseguito la laurea in Giurisprudenza Lmg 01 presso la Facoltà Federico II di Napoli e un Master di II livello in Diritto Penale e Criminologia sempre presso la stessa facoltà. Una volta conclusi i miei studi, ho svolto la pratica forense presso 2 importanti studi legali nell’ ambito civile e penale( species penale bianco) e un tirocinio formativo presso la Prefettura di Napoli nell’ ambito di Interdittive Antimafia e Protocolli legalità . Tali esperienze mi hanno permesso di poter approfondire e implementare le conoscenze pratiche e teoriche su aspetti giuridici di fondamentale importanza. Nondimeno dai tempi del liceo ho coltivato la passione per approfondimenti in tema di attualità e su aspetti critici del mondo del diritto. Attualmente collaboro in uno studio legale occupandomi di tematiche involgenti gli aspetti del diritto di famiglia e la disciplina del condominio. Il mio motto è’ “Fai ciò che devi, succeda quel che può “.