Dolce e Gabbana a Napoli: cosa resta?

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Dolce e Gabbana a Napoli: cosa resta?

Dolce e Gabbana sono approdati a Napoli, dando vita a un evento di risonanza internazionale e pura arte per festeggiare i trent’anni del marchio. 

Ma, all’indomani della conclusione dei festeggiamenti spalmati su quattro giorni, cosa ha guadagnato la città di Napoli?

I regali di Dolce e Gabbana alla città di Partenope

Le polemiche sono state molte, come sempre succede quando un evento di enorme portata invade la città, bloccando il traffico e la vita quotidiana del cittadino, ma i benefici della decisione di Dolce e Gabbana di scegliere Napoli sono stati tantissimi.

In primo luogo la città di Partenope ha avuto la grande occasione di rimbalzare sui media internazionali per un evento contrassegnato dalla bellezza e dall’arte, divenendo protagonista nel mondo della moda e non solo per un marchio riconosciuto e stimato a livello mondiale.

A questo, già importantissimo, dono, si aggiungono quelli che i due stilisti hanno elargito alla città per rendere ogni evento perfetto:

  • D&G ha pagato 50mila euro come donazione per la zona dei Decumani
  • D&G ha pagato 40mila euro per polizia stradale e netturbini
  • D&G ha pagato 15mila euro per il noleggio di Castel dell’Ovo
  • D&G è intervenuta sul recupero e sulla funzionalizzazione di molti siti storici.
  • D&G pubblicherà un libro che racconterà di Napoli nel mondo.
  • I negozi e i bar che si trovano al centro storico e al Borgo marinari, zone in cui si sono svolti gli eventi degli stilisti, non potendo contare sul solito flusso turistico, sono stati risarciti con una cifra precedentemente stabilita dall’organizzazione.
  • D&G ha scelto aziende e ditte napoletane per fornire i loro servizi in occasione dell’evento: artigiani, designer, ristoratori, catering, stilisti, fotografi, parrucchieri, truccatori, ma anche alberghi e hotel.
  • Sono circa 400 le stanze prenotate negli alberghi di lusso, ma anche quelle prenotate nei b&b hanno raggiunto un numero altissimo.
  • Innumerevoli i ristoranti presi d’assalto dai VIP, dai cacciatori di VIP e dai media.