Don Luigi Ciotti: atto intimidatorio a Quindici contro il maglificio

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Caffè 21 marzo

Colpi di arma da fuoco sono stati esplosi la notte scorsa a Quindici, in provincia di Avellino, contro la villa bunker confiscata al clan camorristico dei Graziano, destinata ad ospitare il “Maglificio100Quindici Passi“. L’intimidazione, che non ha causato danni, come riportato dall’Ansa, precede l’arrivo a Quindici di don Luigi Ciotti, il presidente nazionale di Libera che da anni si batte per favorire il riutilizzo dei beni confiscati ai clan. All’interno del maglificio lavorerà Sebastiano Scibelli, fratello di Nunziante, prima vittima innocente della faida tra il clan Graziano e Cava 24 anni fa. Il camorrista Antonio Graziano abitava in una delle due case dove oggi sorge e prende vita il maglificio.

Don Luigi Ciotti e le parole di Valentina Paris in merito all’attacco a Quindici

E’ un episodio inquietante, alla vigilia della visita di Don Luigi Ciotti per l’inaugurazione della struttura. Non ci fermeremo dinanzi alle minacce“. Così Valentina Paris, deputata e responsabile nazionale Enti Locali del Partito Democratico, ha parlato dopo quanto avvenuto a Quindici come riportato da Askanews.

Nessuno creda minimamente di poter intralciare, anche con le armi, un percorso di legalità che dura da anni e che sta per restituire alla comunità quello che le era stato sottratto con la violenza. Abbiamo creduto sin da subito che creare opportunità di lavoro e sviluppo in quel luogo fosse la risposta giusta, e non ci fermeremo. Il percorso di restituzione alla comunità del bene confiscato andrà avanti“, assicura Paris.