Vent’anni sono passati da quel 19 marzo del 94, da quando Don Peppe fu ucciso, assassinato da una camorra che non voleva che si parlasse. una camorra che alimentava e nutriva l’omertà e la violenza. Vent’anni che sono costati sangue innocente, lacrime e dolori, il martirio del nostro popolo, della nostra gente che continua con effetti collaterali e con altre scellerate azioni sulla nostra terra.
“Non ci arrendiamo, sono passati vent’anni ma il tuo popolo è venuto a omaggiarti e commemorarti caro Don Peppe – queste le incisive parole di Don Luigi Ciotti- I grandi percorsi non sono stati mai facili, abbiamo aspettato vent’anni aspetteremo ancora ma nel frattempo i giovani che oggi sono qui non ci deluderanno perché le loro coscienze, le nostre coscienze, sono già diverse. amano di più la loro terra , non hanno paura di parlare,non tacciono esattamente come fece Don Peppe.”
Trentamila persone in marcia contro la camorra
Oggi a Casal di Principe c’è la dimostrazione che il mondo può cambiare. Se è cambiato un popolo da sempre chiuso dietro le finestre, se oggi a Casale sono intervenute 30.000 persone, se oggi in una marcia di legalità erano insieme politici, magistrati, sacerdoti, forze dell’ordine e gente comune, possiamo finalmente sperare che qualcosa si è mosso, che qualcosa veramente è diverso, che il messaggio di Don Peppe è più vivo che mai. Ai microfoni di RoadTv Italia le testimonianze della giornata trascorsa a Casale di Principe, dalle voci di Don Luigi Ciotti, Presidente nazionale di Libera, di Diego Bouchet, presidente dell’Ufficio Regionale Scolastico di Napoli, Gianni Solino, referente provinciale di Libera Caserta, Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale di Reggio Calabria.