Donald Trump, l’attentato che scuote la campagna elettorale

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L’impensabile ieri durante il comizio di Donald Trump, un attentato che poteva essere una tragedia in diretta televisiva

Queste sono giornate di fuoco per la discussione sui candidati democratici e repubblicani alle prossime elezioni americane. La discussione si è concentrata a lungo sulla presunta inabilità di Joe Biden a ricandidarsi per le numerose gaffe, dato che in molti casi sono gli stessi democratici che vorrebbero che Biden facesse un passo indietro. Da ieri notte però la conversazione è stata completamente dirottata sul fronte repubblicano.

Poteva essere una nuova tragedia in diretta televisiva quella di ieri notte, invece solo paura e tante domande. All’ultimo comizio di Donald Trump prima della Convention repubblicana a Milwaukee, tenutosi ieri in Pennsylvania, ci sono stati improvvisamente prima degli spari poi gli agenti si sono precipitati sul palco e hanno coperto il corpo di Trump con il loro. Attimi di agitazione che sono continuati quando l’ex Presidente, prima di essere scortato dai servizi di sicurezza alla macchina, è riemerso tra il gruppo di uomini in giacca a cravatta con il volto insanguinato e il pugno alzato mente pare che gridasse alla folla “Fight! Fight! Fight!“.

Dopo che Trump ha lasciato la zona in macchina, si è potuto esaminare cosa fosse accaduto. Infatti un uomo, identificato solo ore dopo, di 20 anni si era appostato con un AR-15 sul tetto di un edificio vicino e ha sparato all’ex Presidente durante il comizio, mentre parlava di immigrazione. Il giovane, che è stato neutralizzato dai cecchini nelle vicinanza, si chiamava Thomas Matthew Crooks, era iscritto alle liste repubblicane, aveva donato una volta 15 dollari a un gruppo di democratici, non aveva precedenti penali e indossava una maglietta che riconduceva a un canale YouTube sull’utilizzo di armi.

Nella sparatoria però una persona nel pubblico è morta e sono state ferite gravemente due persone.

Donald Trump ora sta bene, è stato solo ferito all’orecchio destro, fanno sapere i servizi segreti. Infatti l’ex Presidente si dice già pronto a recarsi alla Convention repubblicana la settimana prossima.

La vicenda ha scaturito molte domande sull’efficienza della sicurezza. Colpisce che un uomo, intervistato dalla Bbc, sostiene di aver notato l’attentatore armato di fucile sull’edificio e di aver cercato subito di avvisare i servizi segreti e le forze dell’ordine che però non lo hanno ascoltato.

Ci siamo accorti – ha raccontato il testimone – di un tipo che stava strisciando su un tetto, armato di fucile, a una cinquantina di metri da noi. Abbiamo guardato con attenzione e si vedeva chiaramente il fucile. La polizia era tutta attorno e noi abbiamo detto: ehi, lì c’è uno armato, ma loro hanno reagito tipo ‘cosa sta succedendo?’ e non hanno fatto nulla, hanno guardato me, mentre io continuavo a dire ‘guardate quello sul tetto’. ”Ho pensato – ha continuato – perché Trump continua a parlare? Perché non lo hanno portato via dal palco? Io intanto ho continuato a fissare quel tipo sul tetto, l’ho fatto per due o tre minuti, mentre i Servizi segreti guardavano noi. E a un certo punto si sono uditi cinque colpi“.

Sono arrivate in breve tempo messaggi da tutto il mondo in segno di solidarietà all’ex Presidente degli Stati Uniti. Anche Biden ha condannato fermamente quanto successo “Non c’è posto in America per questa violenza, è inaccettabile. Dobbiamo condannarla tutti“.