Donare gli organi è donare la vita due volte – Intervista a Carmela Lauri (VIDEO)

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di Anna Copertino

Al Nuovo Teatro Sanità la cultura incontra la medicina: Mario Gelardi direttore artistico del Teatro,  da sempre promotore di un teatro di impegno civile,  in occasione del lancio dello spettacolo:  “Nessuno vi farà del male”, in scena dal 20 al 23 febbraio e tratto da un storia vera,  ha organizzato con Fabio Rocco Oliva un incontro di conoscenza sulla tematica della donazione degli organi e dei trapianti.

Importantissima e toccante la testimonianza di Carmela Lauri, che all’età di 15 anni, orfana di genitori, ha scoperto di aver contratto l’Epatite B e Delta e ha dovuto iniziare un lungo percorso di convivenza e di attesa per poter vivere.

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Un “non vivere”, quello di Carmela, fino ai trentasei anni,  momento che per lei ha segnato la rinascita. Il trapianto di fegato all’età di 36 anni, le ha infatti dato la possibilità di viversi la sua famiglia, le sue figlie, ma soprattutto le ha dato la forza necessaria, per iniziare il lavoro con l’AITF. In sala era presente anche la mamma di Marinella, una ragazza che, grazie alla sua donazione, ha salvato sette persone. La signora ha ricevuto una targa, donata dalla stessa Lauri e dal Dr Guglielmi. Donare gli organi è dare la vita due volte, perché non si dona solo a chi sta male, ma è anche un modo di continuare a far vivere  chi è morto.

Si tratta di un argomento di grande intensità e che suscita reazioni spesso di diffidenza se non di scherno anche in una regione storicamente generosa come la Campania, in cui infatti il numero di persone iscritte all’Albo dei Donatori è molto basso rispetto alla media nazionale. Dolorosa attesa di chi vive. Poco personale a seguire le persone trapiantate. Con il Dottor Maurizio di Mauro, Direttore Sanitario dell’Azienda Sanitaria Policlinico di Napoli, il Dottor Guglielmo Venditti, Presidente regionale della AIDO Campania, e Carmela Lauri presidente della A. I.T.F. (Associazione Italiana Trapiantati di Fegato), si è discusso dell’importanza del donare gli organi, e soprattutto, di come l’organo che viene espiantato, non porti alla morte, ma venga sottratto ad un corpo che è in morte cerebrale, quindi privo di vita.

18 febbraio 2014

 

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foto a cura di Vincenzo Noletto

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