Sembrano non avere mai fine le campagne mediatiche a “sospetto” rischio ideologico ai danni di Napoli e del Mezzogiorno. Il Meridione in bene e in male, soprattutto in male, fa notizia e, sicuramente a cavallo di rancori storici e cronici, è sempre un buon argomento per sviluppare superficiali analisi sul problema degli sprechi e degli assistenzialismi clientelari.
Come giustamente ha fatto notare in queste ore il giornalista Lorenzo Piccolo di Identità insorgenti, in Italia si fa troppo uso dello SputtaNapoli e dello SputtanSud per innalzare gli indici di ascolto e le visualizzazioni. L’ultimo evento in tal senso è quello sviluppato da Massimo Giletti nella nota trasmissione televisiva RAI L’Arena. Ad essere stata attaccata questa volta non è stata Napoli ma un altro volto del Mezzogiorno, la Sicilia. Con il supporto di Viviana Beccalossi, esponente parziale di Fratelli d’Italia, e di una platea torinese, Giletti ha montato un caso Sicilia dal niente, su presunti sprechi da parte della Presidenza Crocetta e sul virtuosismo del Settentrione.
Probabilmente a Giletti sono sfuggiti gli scandali EXPO2015, MOSE, Monte dei Paschi di Siena e l’enorme indebitamento della pubblica amministrazione del Piemonte e della città di Torino, ma senza dubbio rimane inaccettabile la più totale assenza di dati e indagini a supporto delle tesi della regia del canale RAI. Si parla spesso di evasione del canone RAI nel Mezzogiorno eppure non si parla mai dell’utilizzo ideologico e perverso delle reti “pubbliche” (che in ultima istanza non sono tali ma governative).
Rimane esilarante come mai l’indignazione segue sempre presunti sprechi in Sicilia, nel Mezzogiorno, ma mai alle lombarde operazioni che dirottano denaro pubblico destinato alle fragili economie meridionali per rimpinguare le speculazioni milanesi. Circa 200 milioni di euro per opere di irrigazione in Basilicata sono stati espropriati da quest’ultima per la cementificazione pro-Expo2015 delle bellissime e verdi campagne milanesi; come mai di questo non si parla e, in compenso, si preferisce in maniera infondata sparare sentenze su un meridione d’Italia martoriato?
Stando a quanto dicono i dati di Bilancio del Senato del maggio 2012 e al conto annuale 2010 del pubblico impiego la Regione Sicilia aveva 25.922 dipendenti pubblici in meno della Lombardia, eppure si è accusata quest’ultima di averne troppi e di disperdere risorse con finalità clientelari e criminali. Volendo fare una precisazione generale, in base ai dati SVIMEZ, le regioni del nord Italia vantano 270 mila dipendenti pubblici in più rispetto al Sud, eppure si crocifigge in TV il Presidente Crocetta per spese ingiustificate.
Come diceva il commediante De Crescenzo in uno dei suoi celebri film “si è sempre meridionali di qualcuno”, ma questo rimane una ragione sufficiente per giustificare l’uso ideologico del canale RAI?