Dormire troppo poco, ma anche troppo a lungo, fa male alla salute. E la conferma del potere del ‘sonno ottimale’ arriva questa volta da uno studio giapponese, pubblicato sul ‘Journal of the American Geriatrics Society’. Secondo la ricerca, un riposo troppo breve – o al contrario eccessivamente lungo – è un fattore di rischio per demenza e morte prematura.
L’indagine ha coinvolto 1.517 adulti, seguiti per 10 anni: 294 hanno sviluppato una forma di demenza e 292 sono morti. Dopo aver tenuto conto di fattori come l’età e il genere, il tasso di demenza e mortalità per tutte le cause è risultato maggiore nelle persone che dormivano meno di 5 ore al giorno o più di 10 ore, rispetto a quelle che totalizzavano da 5 a 6,9 ore a notte.
Ma la buona notizia è che l’effetto ‘tossico’ del poco sonno può essere contrastato: le persone che dormivano meno, ma erano anche molto sportive, non mostravano infatti un aumento del rischio di demenza e morte prematura. “Dato l’effetto benefico dell’attività fisica” sui problemi legati al poco sonno, “questi risultati indicano che non solo fare attenzione alla durata del sonno, ma anche modificare lo stile di vita può costituire una strategia efficace per prevenire demenza e morte prematura negli anziani”, concludono gli autori. (adnkronos)
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