Categories: Cronaca

Dove tecnologia, storia e cultura si incontrano. E il turismo cresce

Negli ultimi anni Napoli ha visto crescere notevolmente il turismo, piazzandosi costantemente ai primi 3 posti tra le città più visitate d’Italia grazie anche alla storia, alla cultura ed all’arte che può mostrare ed esprimere.

Tra gli ultimi gioielli che Partenope può vantare è l’ascensore del Monte Echia, che  collega l’area del lungomare al punto più alto del Monte Echia (verticalmente da Chiatamone a Pizzofalcone, prima area edificata di Napoli ): un angolo di Napoli che, pur essendo a pochi passi dal caos del centro, sembra appartenere a un altro mondo. Dal suo  belvedere è possibile ammirare un panorama mozzafiato della città dall’alto: il Vesuvio- con una prospettiva che abbraccia tutto il Golfo di Napoli e le isole circostanti, tra cui Capri, Ischia e Procida –  ma anche altre zone della città dalla collina di Capodimonte al Castello di San Martino . E anche i ruderi della villa di Lucio Licinio Lucullo. Il panorama è tanto suggestivo che la zona è diventata un punto di ritrovo per i napoletani lontano dal rumore del traffico cittadino, e di tanti turisti che vogliono godersi una passeggiata in tranquillità.

All’approssimarsi  dei 2500 anni della città, la salita al plurimillenario insediamento roccioso di tufo del Monte Echia – oggi finalmente reso disponibile ai napoletani e ai tanti turisti che possono con facilità arrivarci dal lungomare – è un vero e propri viaggio nella storia : qui infatti nacque il primo nucleo di Parthenope fondato dai Cumani verso la fine dell’VIII secolo a.C, ed inizia la storia di Neapolis e la leggenda di Partenope, la sirena a due code.

Il progetto originale dell’ascensore,  ideato dall’ingegnere Guglielmo Guglielmi, risale agli anni ’30, quando la crescente urbanizzazione della città richiedeva soluzioni moderne per collegare le diverse altitudini dei quartieri. E nel 1937 fu realizzata una struttura in grado di garantire un trasporto rapido e sicuro verso la cima del promontorio che si erge sopra il quartiere Santa Lucia, in parte difficile da raggiungere con i mezzi tradizionali, permettendo ai residenti e ai visitatori di accedervi facilmente.

Il nuovo impianto, ideato negli anni ’90 – oggetto di grandi discussioni per il suo impatto paesaggistico –  è stato inaugurato dopo 18 anni di progettazione e di vari ostacoli, ed è stata anche l’occasione per riqualificare e ripristinare lo stato dei luoghi , come l’area circostante e il verde pubblico, nel quadro più complessivo di un progetto di recupero del Monte di Dio.

L’ascensore – più correttamente tecnicamente si dovrebbe parlare di impianto funicolare – è un sistema costituito da due cabine che si muovono su un percorso inclinato ed è un’opera di grande ingegno tecnologico. Si tratta di una struttura avveniristica con uno scheletro elicoidale,  dotata dei più moderni sistemi di sicurezza, che consente in brevissimo tempo di portare le persone fino ai 60 metri di altezza al punto più alto del promontorio, consentendo al tempo stesso di godere appieno della vista durante il tragitto.

L’impianto, funzionante sia di giorno che di notte,  si distingue per la sua inclinazione, che lo rende un vero e proprio simbolo dell’ingegneria napoletana: con una lunghezza del percorso di circa 170 metri e una pendenza che supera il 45%, questo impianto è uno dei più ripidi d’Europa.

Vale la pena di sottolineare il valore storico e culturale dell’opera. Il Monte Echia infatti, è anche un’area ricca di storia: nel suo territorio sorgevano antichi insediamenti greco-romani, e l’intera area conserva tracce di una tradizione culturale e storica che si riflette anche nelle strutture architettoniche circostanti. Inoltre l’ascensore non è solo un mezzo di trasporto, ma un autentico pezzo di storia della città testimone di un periodo in cui Napoli cercava di modernizzarsi e adattarsi alle nuove esigenze della vita urbana. E oggi non è solo un’infrastruttura utile per il quotidiano, ma rappresenta anche un simbolo di Napoli, un modo per osservare la città da una nuova angolazione, unendo il passato e il presente in un colpo d’occhio unico, cogliendo l’essenza della città da un punto di vista inedito e affascinante.

L’ascensore del Monte Echia, con il suo racchiudere funzionalità, fascino paesaggistico e storico della città rappresenta già oggi, e ancora di più in futuro, un volano dell’economia e del turismo partenopeo. La sua apertura è stata – tra gli altri – un importante segnale per la città, frutto di un lavoro sinergico e di un rinnovato interesse per le sue tradizioni, la sua cultura e le sue bellezze.

La pacifica invasione turistica di questo sito – che è testimonianza storica, culturale e panoramica – chiede alla città – attraverso nuovi investimenti, risorse ed organizzazione – di essere sempre più all’altezza di una grande capitale turistica:  un trend da potenziare e implementare anche in altri settori della vita della città.

This post was published on Feb 5, 2025 8:19

Mario De Finis

Docente, formatore e autore di testi in ambito universitario. Credo che promuovere insieme una cultura inclusiva e di pace, ispirata da amicizia e solidarietà, possa cambiare la vita e la storia. A partire dai giovani e dai più fragili.

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