In vista della gara contro il Chievo, il presidente del Pescara Daniele Sebastiani aveva manifestato malumore: “Le squadre cosiddette piccole forse vengono poco aiutate. C’è sudditanza psicologica perchè è normale dare con più facilità un rigore alla Juventus piuttosto che al Pescara o al Genoa. Non cerchiamo alibi. Se siamo in questa posizione di classifica vuol dire che abbiamo commesso anche noi degli errori, però le partite si vincono anche con i rigori e a noi non li hanno dati”.
Poi il riferimento ai recenti episodi: “ll Siena ha vinto a Palermo con un rigore dubbio, noi in casa nella gara con l’Udinese meritavamo di avere due penalty netti che ci hanno invece negato. Anche nella gara di Bergamo siamo stati penalizzati nella situazione del fallo non rilevato su Weiss (ci poteva essere il secondo giallo per Stendardo e così l’espulsione del giocatore atalantino) e se così fosse stato, la nostra classifica oggi poteva forse essere un pò diversa. Il nostro giocatore ha subito fallo si è infortunato e ora chi mettiamo al suo posto domenica? Insomma, oltre al danno la beffa. Vorrei che ci fosse maggiore rispetto anche per noi perchè a calcio si gioca e si vince anche con i rigori giusti e le espulsioni che quando ci sono devono essere date”.
Infine, come possibile soluzione, Sebastiani apre alla tecnologia: “Sei arbitri in campo creano solo confusione, si sbagliava meno prima quando ne erano quattro. Prima o poi bisognerà utilizzare la moviola in campo, così si eviteranno strascichi e il campionato diventerà più giusto ed equilibrato”.
Oggi alle 15 si è giocata in questo clima il match all’Adriatico, finito 0-2 che lancia il Chievo verso una salvezza quasi ipotecata e spinge sempre più nel baratro il Pescara.
Il presidente Daniele Sebastianieclama un rigore non dato per un mani di Andreolli su giocata del neo-acquisto Sculli, ex Lazio e Genoa.
E pare che quando il ds Delli Carri abbia chiesto spiegazione all’ arbitro Mazzoleni, quest’ultimo abbia risposto, in presenza di una ventina di testimoni non solo del Pescara: “Dovete imparare a parlar bene in settimana” riferendosi appunto alle suddette lamentele del presidente Sebastiani alla vigilia.
Già presentato ricorso alla Procura federale per l’accaduto tramite i rappresentanti che erano questo pomeriggio in Abruzzo.
“Mi sembra chiaro che dopo una risposta del genere – sottolinea il presidente – si possa parlare di una direzione per lo meno prevenuta, e questo non va bene. Nel calcio, evidentemente, non è cambiato nulla“.
A Sky il presidente ha aggiunto. “Io ero tranquillo nonostante i torti ai nostri danni fatti da Mazzoleni nella gara con il Torino e l’avevo detto in settimana, evidentemente lui non era tranquillo. Perché era prevenuto? Dovete chiederlo a lui“.
Fatti come questi nel calcio non dovrebbero succedere e fa rabbrividire una vicenda del genere. Il Pescara insomma perdente e beffato deve subito farsi valere, tempi della giustizia permettendo, per evitare che questo condizioni il proprio campionato che la vede ultima in classifica a pari col Palermo e a -4 dal Siena terzultimo e a -5 dalla salvezza ( c’è il Genoa infatti a quota 26).
Sebastiani, Delli Carri e Bucchi: lo spettro della retrocessione e la denuncia di un complotto infestano l’ ambiente pescarese che appena nove mesi fa festeggiava la promozione … Ora però dei vari Insigne, Immobile, Verratti, Sansovini, Zeman non c’è neanche l’ombra, colpa di un calcio malandrino che non guarda in faccia a nessuno e in cui spesso le piccole pagano.