“ Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso “ sosteneva il grande Gigi Proietti … Parlare di teatro significa parlare di Arte a 360°. Dall’antica Grecia al giorno d’oggi ha dato sempre un valido supporto per accrescere la cultura delle varie società che si sono succedute. Apro una parentesi: molti pensano che il teatro sia qualcosa di noioso, di vecchio e a volte troppo difficile da capire, ma mi tocca smentire queste opinioni, anche perchè il teatro, e parlo non solo per opinione personale, è qualcosa di estremamente magico, emozionante! Affrontando il tema teatro, mi va di poter parlare di un settore teatrale molto importante, il teatro amatoriale. Ecco, forse un aggettivo che non dà il giusto merito ad un settore nato dalla forte passione e impegno di chi lo fa. E’ un Teatro fatto da persone che portano avanti oltre il lavoro e gli impegni familiari, in maniera spesso assolutamente gratuita, proprio per il forte amore verso questo ramo di cultura, contribuendo alla crescita culturale e sociale della comunità in cui vivono.
A proposito di teatro amatoriale, dal 16 al 19 maggio la compagnia “Il Mio Teatro” calcherà le scene del Teatro Cortese di Napoli con la commedia scritta da Oreste De Santis “Due matrimoni e un funerale” con la regia di Riccardo Cafaro. Antonio e Maria, sono due giovani napoletani che si devono sposare, ma Alfredo, figlio del Boss detto “CICCILLO”, innamorato pazzo di Maria e saputo del matrimonio di quest’ultima minaccia di suicidarsi. Il padre di Alfredo, il Boss detto “CICCILLO”, manda due suoi gregari dal prete minacciandolo di morte se celebra il matrimonio. La stessa sorte toccherà anche allo sposo. Sgomento e paura si impossessano dei genitori di Maria una volta messi a conoscenza delle minacce dallo stesso prete. Riusciranno le strategie escogitate dai genitori con la complicità del prete a far cadere le minacce del Boss “CICCILLO”? Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai! … o si farà? Mettetevi comodi in poltrona e alla fine della commedia lo scoprirete. Imbrogli, Intrighi e fraintesi fanno risultare l’intera commedia dinamica con tempi veloci e scene comiche.
Ho conosciuto il regista nonché attore Riccardo Cafaro 5 anni fa, e da lì è nata una gran bella amicizia ed unità d’intenti, una persona davvero profonda e umana. Ho avuto modo di poter scambiare quattro chiacchiere con lui e a farmi rilasciare una breve intervista per i lettori di RoadTv Italia:
Riccardo Cafaro, founder della compagnia “Il mio Teatro”, uomo con la passione per la recitazione nel sangue … parlaci un po’ di te, raccontati ai nostri lettori!
Per oltre un trentennio, ho calcato le tavole del palcoscenico in qualità di attore di molteplici testi teatrali classici di grandi autori, da Scarpetta a Eduardo De Filippo, Da Riccora a Di Maio, poi mi sono detto: e se la metto io una commedia in scena? ne sarò capace? Certo l’impresa è ardua, ma la gavetta di tanti anni di teatro ad interpretare ruoli significativi di cotanti autorevoli autori sarà pure servita a qualcosa o no? E la mia innata passione per la recitazione avrà un ruolo determinante per un esito favorevole? E allora mi sono detto, citando un vecchio detto napoletano, “chi non risica non rosica” ed eccomi qua, fuori dalle tavole del palcoscenico a cimentarmi, solo con la mia lunga esperienza ed innata passione per il teatro, nel ruolo di regista teatrale. I consensi ci sono stati ed anche lusinghieri, sia dagli autori dei testi teatrali che rappresentavo, con la mia compagnia in scena, che dal pubblico in sala. Ciò mi ha motivato a continuare e spingermi sempre di più su nuove esperienze teatrali.
Quando è stata fondata la tua compagnia e qual’è la sua mission?
Nel corso degli anni ho fondato più di una compagnia teatrale titolandole con nomi diversi, ma sempre con un richiamo o riferimento al teatro. La compagnia “IL MIO TEATRO”, con esplicito richiamo al teatro, può sembrare un qualcosa di mia appartenenza, di mio possesso, ma in realtà è l’opposto contrario e cioè, di tutti coloro che ne fanno parte. Mi spiego meglio: ogni attore che ne fa parte, alla domanda: in quale compagnia lavori? Risponderà: IL MIO TEATRO, di conseguenza il teatro sarà suo e così per ogni altro attore a cui viene posta la domanda, quindi, diventerà il teatro di tutti. La compagnia nasce una decina di anni fa. La mia mission? Come tu dici, è quella di infondere e trasmettere la passione dell’arte della recitazione in qualsiasi persona, senza limiti di età, che ne abbia curiosità e voglia di conoscere e avvicinarsi al fantastico mondo del teatro. A disposizione metto il mio bagaglio di esperienze vissute in campo, oltre, naturalmente la mia eterna passione.
Cosa ne pensi del teatro dei tempi moderni?
Le società, inevitabilmente, si trasformano con il trascorrere del tempo. Cambiano costumi, leggi, comportamenti e tutto ciò che gira intorno all’essere umano ed il teatro continuerà a raccontare, nelle rappresentazioni teatrali, storie, fatti e misfatti di gente comuni, altolocati, politici, con sottolineature tal volte ironiche, drammatiche, canzonatorie con un intento alla riflessione del pubblico oltre all’intrattenimento. Tra teatro antico o teatro moderno, nella sua veste e funzione, credo che non possano esserci differenze se non nei metodi, nelle tecniche e nelle preferenze personali. Il teatro farà sempre parte della società.
Teatro o cinema? Chi tra le due Arti preferisci e perché?
Teatro o cinema? Due arti a confronto, ma uguali allo stesso tempo. Sono stato anche attore di cinema e di TV, ma l’unica differenza, per me sostanziale, è che il teatro è uno spettacolo dal vivo, cuore pulsante dell’attore in scena, maggiore attenzione alla storia che rappresentano i personaggi/attori che si muovono sul palco, mentre al cinema tutto ciò manca, pur non diminuendo il grande interesse del pubblico e l’impegno degli attori. La mia preferenza resta il teatro.
Il teatro napoletano per eccellenza è Eduardo De Filippo. Negli ultimi anni le sue opere sono state “trasferite” spesso al cinema, e il pubblico si è diviso tra applausi e critiche. Tu cosa ne pensi? Un’opera teatrale può diventare una pellicola cinematografica?
Ogni mezzo per veicolare, trasferire opere teatrali di grande levatura ed interesse artistico e di eccellenti autori, è x me idoneo per permetterne la conoscenza sia in campo nazionale che mondiale.
“Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita” diceva il buon Eduardo … cosa ne pensi?
Non riesco a non condividere buona parte del pensiero Eduardiano, è per me un faro, una guida e non solo in campo artistico.
“Due matrimoni e un funerale”, la nuova commedia in due atti di Oreste De Santis messa in scena da “Il mio Teatro”: quando nasce in voi l’idea di proporla a teatro? In quanto tempo è stata preparata?
“Due matrimoni e un funerale” il testo di Oreste De Santis, autore prolifico di testi teatrali per adulti e bambini e autore di canzoni, che ho scelto di mettere in scena, con la mia compagnia IL MIO TEATRO, a maggio al teatro Cortese di Napoli gestito dall’artista Anna Sciotti, molti lavori teatrali li abbiamo condivisi sulle stesse tavole del palcoscenico di svariati teatri cittadini e periferici. Considerato che gli attori, oltre il teatro, sono impegnati con il lavoro e con le famiglie, mediamente occorrono dai due/tre mesi per la preparazione di un testo teatrale.
Puoi presentarci gli attori della compagnia che reciteranno con te?
Gli attori della compagnia sono: Tina Bottone, Peppe Nardelli, Patrizia De Prisco, Anna Pighetti, Kekko Mauro, Giovanni Coslovich, Vincenzo Longo, Anna Nuzzo, Rosaria Manzi, Claudia Costa.
Il Teatro Cortese sarà la location dove andrà in scena la commedia …
Con la visione della commedia “due matrimoni e un funerale” rinsaldate, fortificate, rinvigorite i vostri stati umorali ed emozionali messi a dura, nonché a rischio dal tran tran quotidiano. Trascorrerete del tempo in teatro seduti in comode poltrone al teatro Cortese, vero gioiellino di teatro per struttura, addobbi, arredamento e accoglienza, con i vostri amici e con tutta la compagnia a fine spettacolo. Non mancate, vogliamo si tutelarvi , ma vogliamo anche conoscervi.
Ti chiedo ufficialmente, facendoti fare un “nodo al fazzoletto”: posso venire a farvi un’intervista dal vivo?
Fabio, quando vuoi venire a intervistare l’intera compagnia, faccelo sapere, noi ne siamo felicissimi.
Ultima domanda: hai un sogno nel cassetto? Cosa vorresti fare “da grande”?
Ultima domanda dici, quasi mi dispiace che l’intervista volge al termine, devo dirti che è stato piacevole trascorrere il tempo dell’intervista con te, me ne stavo comodo a dare risposte alle tue professionali domande, ma nel contempo amichevoli. Quindi, mi chiedi cosa vorrei fare da grande? IL TEATRO! Ora se mi permetti, una domanda te la faccio io. Sei sempre interessato a provare l’emozione di calcare le tavole del palcoscenico? Così ci siamo conosciuti, ricordi?
Certo che ricordo mio caro Riccardo … e colgo l’occasione per chiederti ufficialmente di voler iniziare al più presto ad imparare da un grande Maestro come te!
Appuntamento con “Due matrimoni e un funerale” dal 16 al 19 maggio 2024 al Teatro Cortese, Viale del Capricorno, 4 Napoli
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