È crisi: Napoli Besiktas 2-3. Terza sconfitta di fila, caduto il fortino europeo

0
282

Una doppietta di Aboubakar ed un gol di Adriano condannano il Napoli alla prima sconfitta interna tra Champions e Coppa Campioni. Non bastano le reti di Mertens e Gabbiadini: per Sarri (mai sconfitto 3 volte di seguito al Napoli) la prima vera crisi.

Maremma li turchi

Cantano. Dall’inizio e ben oltre la fine, come il San Paolo non fa da tempo. Le voci dei supporters turchi rieccheggeranno per un bel po’ nelle orecchie di Maurizio Sarri: stasera quella che sembrava una tempesta si è trasformata in un vero diluvio, con l’allenatore in primis, finora giustamente osannato, chiamato a correre ai ripari. Ci aveva provato già stasera, con una serie di avvicendamenti che sorprendono: in campo Jorginho, fuori Hysaj, Maksimovic e Allan per Maggio, Chiriches, e Zielinski. In avanti spazio al fioretto: il tridente è composto da Callejon, Insigne e Mertens.

Falso nueve…chi?

Falso nueve insomma, ma anche passo falso: Dries Mertens sbaglia un rigore in movimento già al 3′ minuto di gioco. Il presagio funesto non tarda a manifestarsi ed al 13′ Quaresma serve un rasoterra che attraversa tutta l’area e trova il piatto dell’accorrente Adriano, che sigla il sorprendente vantaggio dei turchi. Il Napoli prova subito a reagire: al 17′ Insigne serve Mertens con un pallone a scavalcare la difesa, il belga conclude in fretta con un sinistro al volo, ma viene respinto dal portiere Fabri in calcio d’angolo. La manovra del Napoli prevede un livello di difficoltà ancora più elevato rispetto al solito: assente l’attaccante centrale sono abolite sponde e ricerca lenta della profondità, se i fraseggi rapidi non sono perfettamente sincronizzati la difesa avversaria ha gioco facile.

Risposta e…ri-botta

Come spesso nel calcio però, ne basta una: al 28′ il lancio di Hamsik è perfetto per Callejon, lo spagnolo mette subito in mezzo e Mertens è bravo a tagliare sul primo per metterla dentro di piatto. Quando tutto sembra mettersi sul binario più consono però, arriva l’errore in disimpegno di Jorginho, che calibra male un retropassaggio e dà ad Aboubakar l’opportunità di battere Reina a tu per tu. Sul finire della frazione Zielinski prova il gol dalla distanza ma il portiere non si lascia sorprendere.

Rigore che va…rigore che viene

La sorpresa invece arriva appena ricomincia la gara: Mertens si guadagna con destrezza un calcio di rigore, ma Insigne, incaricatosi della battuta, si lascia ipnotizzare da Fabri che para in 2 tempi. Il colpo è duro ed il Besiktas ne esce più carico: i turchi ora si propongono anche in fase di costruzione della manovra, mentre fino a quel momento avevano vissuto di folate estemporanee. Al 65′ arriva il primo cambio di Sarri: dentro Gabbiadini, fuori (tra i fischi) Lorenzo Insigne. Passano pochi minuti e quest’ultimo ha a che fare con uno dei palloni più pesanti della sua vita: Karasev fischia un altro rigore, ancora su Mertens, stavolta molto più netto. Il numero 23 la piazza alla destra del portiere e rimette in piedi la gara.

La crisi

Altro cambio: è tempo per l’esordio stagionale di Amadou Diawara, che entra al posto di Jorginho. Continua il pressing azzurro: al 71′ Mertens sfiora il gol di testa, al 76′ Gabbiadini segna ma l’azione è viziata da un fuorigioco. Entra anche Allan per Zielinski, ma la beffa è dietro l’angolo: punizione dalla ¾ di Quaresma ed incornata vincente di Aboubakar. È il minuto 86 e la partita si trascina senza particolari sussulti fino al 93, quando arriva il triplice fischio. Napoli che resta al comando del girone con 6 punti, ma la sensazione è che la squadra di Sarri abbia smarrito le sicurezze che gli consentivano di esprimere un gioco bello ed efficace: c’è il dubbio inoltre, che le problematiche che vanno manifestandosi siano d’origine psicologica oltre che tattica.