Si è spenta nell’ospedale Cattinara di Trieste all’età di 91 anni l’ astrofisica più conosciuta al mondo.
Vicino a lei il marito, Aldo De Rosa, con cui era sposata dal 1944, e Tatiana, la persona che la assisteva già da tempo.
Margherita Hack, nata a Firenze il 12 giugno 1922, ha dato infatti un contributo importantissimo nel mondo scientifico, ma va ricordata anche in quanto donna, per il suo impegno sociale e politico a difesa dell’ emancipazione femminile.
La Hack, professoressa ordinaria all’ Università di Trieste, è stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia ed è stata membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society. Tanti gli studi e le scoperte circa le emissioni spettrali delle stelle e poi la coscienza di essere “solo un minuscolo pianeta, attorno a una stella molto comune”.
A differenza del collega cattolico Zichichi, con cui si è spesso confrontata, ha più volte ribadito di essere atea, infatti non credeva nell’aldilà, ma pensava “all’ al di qua”.
Fosse stato per lei non si sarebbe sposata, ma i genitori di Aldo, conosciuto quando lei aveva 11 anni e lui 13, cattolici, vollero che i due si sposassero in chiesa. Al matrimonio furono invitate pochissime persone e dopo nessun pranzo di nozze, ma solo loro due andarono a mangiare in una trattoria. Lui letterato, lei scienziata, agli antipodi anche nel carattere, ma una vita insieme.
Se sulle nozze però ha accontentato i suoceri, ma sulla questione figli l’astrofisica non ne ha mai voluto sapere dicendo di essere vissuta senza essere ancorata agli stereopiti femminili, ma a due soli valori: libertà e giustizia.
A questi due valori si è ispirato anche il suo impegno politico, radicalmente di sinistra: candidata alle elezioni regionali ( una volta in Lombardia e una nel Lazio) e poi alle politiche del 2006 e del 2013 ( in veneto con Democrazia Atea).
Ricordata anche come scrittrice, in quanto ha spaziato dalla divulgazione scientifica per i più piccoli ai testi universitari.
Si era laureata in fisica nel 1945 con la votazione di 101/110 dopo la formazione superiore al liceo classico “Galileo” di Firenze, senza però aver fatto gli esami di maturità, a causa della guerra. In gioventù fu anche campionessa di salto in alto e in lungo.
È stata un’ animalista convinta e vegetariana sin da bambina. Riguardo alla carne, ha dichiarato: «Non la mangerei mai, perché mi sembra veramente atroce uccidere milioni e milioni e milioni di animali… è veramente un’ecatombe ogni giorno sulla terra»
Ultimamente si era spesa a favore dei diritti civili per le coppie omosessuali e nell’aprile scorso aveva aderito al comitato a sostegno di una candidatura di Emma Bonino al Quirinale.
Attiva in convegni, scritti, apparizioni televisive, viaggi fino a una settimana fa quando appunto era stata ricoverata all’ospedale Cattinara di Trieste per problemi cardiaci venendo poi a mancare la notte scorsa.
In apertura del consiglio comunale di Napoli, la Vice Presidente Elena Coccia ha ricordato l’astrofisica Margherita Hack, scomparsa ieri all’età di 91 anni, sottolineandone la grande capacità di divulgatrice della scienza, dei cieli e delle stelle, ma soprattutto di emblema della laicità, senza la quale, come amava ripetere la Hack, non ci può essere vera democrazia. Un’etica laica che aveva assunto a proprio imperativo fondamentale di vita, vita nella quale anche l’impegno politico, nelle file della Federazione della Sinistra, occupava un posto importante, solo ultimamente messo da parte per motivi di salute.
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